Donna in gravidanza paga parcheggio oltre il pass rosa ma riceve ugualmente avviso di pagamento. Perché? Lettera in redazione

Una donna di Ragusa al suo ottavo mese di gravidanza ha deciso di condividere la sua recente esperienza i parcheggi a strisce blu nella città. La vicenda solleva qualche perplessità e magari diventa da suggerimento per dei correttivi utili a tutti.

Tre mesi fa, questa futura mamma ha richiesto il “pass-rosa” alla ditta incaricata della gestione dei parcheggi a strisce blu a Ragusa. Tuttavia, ha scoperto che questo pass ha una validità di sole due ore, dopo le quali è necessario spostare il veicolo in un’altra zona o pagare ulteriormente per continuare a sostare. Questa restrizione, sottolinea la donna, è particolarmente problematica per le donne in gravidanza, che potrebbero trovarsi a dover cercare parcheggi gratuiti distanti o a pagare la sosta completa, il che può essere scomodo e costoso.

La situazione si è ulteriormente complicata quando la futura mamma ha cercato di utilizzare il pass durante una sosta di quattro ore. Non potendo tornare a metà serata per pagare il resto della sosta o utilizzare l’app da remoto, ha pagato regolarmente le prime due ore e indicato l’uso del pass per le successive due ore. Tuttavia, al suo ritorno, ha scoperto di aver ricevuto ugualmente un avviso di pagamento nonostante avesse correttamente pagato per l’intero periodo.

Quando ha cercato di spiegare la situazione agli addetti, le è stato detto che la multa era legittima perché il pass poteva coprire solo le ore iniziali all’interno della stessa sosta e non poteva essere utilizzato per coprire le ore successive, nonostante fossero state correttamente pagate.

Questa situazione è apparsa alla donna come un controsenso logico e secondo lei mette in luce la mancanza di considerazione per le esigenze delle future mamme che vivono momenti di fragilità fisica.

Inoltre, la futura mamma, che è anche un medico che effettua visite domiciliari per conto dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, ha rivelato che non viene rilasciato il pass per le visite domiciliari ai medici che operano per l’Asp di Ragusa. “A mio avviso – dice la donna in una lettera che ha inviato in redazione – viene negato un supporto ad un servizio essenziale per la collettività”.

Questa denuncia mette in luce la necessità di una revisione delle politiche di parcheggio a strisce blu a Ragusa, affinché siano più comprensive e sensibili alle esigenze delle categorie più vulnerabili. Un aspetto che l’Amministrazione comunale deve ben considerare non solo nel capitolato d’appalto futuro, ma anche in un confronto sulle attuali modalità di gestione.

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