DOCUMENTO FILCAMS CGIL SULLA DISMISSIONE DEI PUNTI VENDITA EX COOP 1° MAGGIO

Nell’aprile del 2012 la Supercoop Sicilia, con le Organizzazioni Sindacali regionali,  ha siglato l’accordo che prevedeva l’acquisizione dei punti vendita della ex Coop 1° Maggio, con sede legale a Modica, e ex Coop 25 Aprile, con sede legale a Palermo.

La trattativa è stata complessa in quanto l’azienda, al fine di acquisire i punti vendita, ha posto delle condizioni che prevedevano enormi sacrifici per i lavoratori dipendenti delle rispettive sedi.                                                                                 
La Filcams-Cgil, fin dalla presentazione del piano industriale, ha evidenziato forti   perplessità sull’efficacia e sul contenuto dello stesso. In primis, ha evidenziato come  la tipologia del servizio e l’assortimento merceologico non rispondessero alla cultura ed alla tradizione alimentare dei soci e clienti ragusani.

A conferma di quanto manifestato, e nonostante le rassicurazioni da parte dell’azienda, i fatturati, dall’indomani dell’acquisizione, hanno evidenziato perdite superiori al 50% rispetto all’anno precedente.                                                                    
Il Sindacato, allarmato dalla situazione venutasi a creare, ha esternato le proprie preoccupazioni all’Azienda e chiesto di rivedere le scelte precedentemente inserite nel piano industriale. In particolare, ha chiesto la possibilità di adottare delle tipologie di servizio e politiche commerciali più consone al territorio.

L’Azienda, invece, ha continuato nella pratica inizialmente adottata ed ha rassicurato quanti nutrivano dubbi e preoccupazioni dichiarando che erano in corso delle trattative per l’acquisizione di nuovi punti vendita in Sicilia, acquisizioni che avrebbero permesso di abbassare i prezzi ed essere così più competitivi sul mercato.

La Coop ha informato sia il sindacato, che i lavoratori dipendenti, circa i programmi di investimento e di incremento per la propria presenza in Sicilia, riportando tali notizie anche a mezzo stampa, a diffusione nazionale  e regionale. Giammai ha argomentato di dismettere, disimpegnarsi o cedere.

Ma il colpo di scena si ha allorquando, acquisiti i punti vendita Despar, di proprietà Aligroup, cambia l’assetto societario e sia Ipercoop che Supercoop Sicilia confluiscono in Coop Sicilia .

La situazione economica non cambia, peggiora in tutta la Sicilia, fin quando, nel mese di novembre 2014 viene aperta una importante e dolorosa procedura di mobilità.

Mentre sul  tavolo della trattativa siciliana si discute sul come trovare una proposta condivisa, a latere della trattativa, si discute sul come dismettere i punti vendita dell’ ex Coop 1° Maggio. Un fatto incomprensibile, inaudito, contraddittorio e del tutto incoerente che lascia attoniti  ed in toto smarriti il sindacato ed i lavoratori dipendenti.

La situazione economica dei punti vendita è uguale in tutta la Sicilia, tuttavia, per tutti i punti vendita siciliani si è lavorato per trovare una soluzione condivisa.

Invece per Ragusa, Siracusa e Gela si prospetta ben altro.

Qui, prima la chiusura di tre punti vendita, uno a Modica e due a Vittoria.

Dopo l’Azienda riconosce di aver sbagliato l’approccio con il mercato siciliano e finalmente cambia strategia con segnali da subito evidenti di ripresa sulle vendite anche nell’ex Coop 1° Maggio, con notevoli miglioramenti e ora quando sembrava che le cose stessero per volgere per il meglio, è arrivata la  doccia fredda: Coop Sicilia è intenzionata comunque a cedere i supermercati ex 1° Maggio.

Il sindacato ed i lavoratori sono rimasti così, prima inascoltati, dopo rassicurati, e successivamente messi di fronte a decisioni inspiegabili ed arroganti lesive dei loro diritti inviolabili. Gli errori dell’Azienda non possono e non devono essere risolti con scambi commerciali che vedono lavoratori e cooperatori considerati come mero oggetto di scambio.

Coop Italia, con documenti ufficiali, ha prima diffidato Coop 1° Maggio dall’individuazione di progetti di rilancio sotto insegne diverse, poi l’ha coinvolta nel progetto Coop Nord-Est-Coop Adriatica e ora vuole alienare.

E tutto questo avviene nel pieno di una trattativa che vede le più grandi strutture della cooperative della  distribuzione avviare un processo di unificazione e di conquista del mercato del mezzogiorno. Ogni iniziativa dei lavoratori, da sempre presenti attivamente ed in prima linea sul posto di lavoro e quindi coscienti delle dinamiche del mercato, è rimasta puntualmente inascoltata.

I lavoratori  ed i soci del ragusano e del siracusano non meritano questo trattamento, esigono il rispetto che meritano. Si trattai di persone che hanno creduto nell’azienda ed hanno lavorato nel comune intento di mantenere e diffondere i valori di cui si fregia il marchio Coop affinché gli stessi si consolidassero anche in zone del paese notoriamente più difficili.

Per le sopraesposte motivazioni il sindacato si opporrà con tutte le forze a disposizione ad ogni iniziativa lesiva della persona  e dei diritti dei dipendenti tutti.

 

 

 

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