DIVERSITA’ STRUTTURALE TRA I MERCATI DI SANTA CROCE E VITTORIA

“La mafia non rappresenta soltanto un ostacolo alle imprese, ma può essere considerata come un vero è proprio parassita che divora una società dal suo interno. La Criminalità organizzata riesce ad entrare nel cuore dell’economia di un paese e ad esercitare su di esso un controllo le cui conseguenze drammatiche toccano ogni singolo cittadino.” A dichiararlo è il Presidente della 5a Commissione Provinciale allo Sviluppo Economico, Salvo Mandarà, che a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Sos impresa, Riccardo Santamaria, inerenti le dinamiche illegali che caratterizzano il funzionamento della filiera agricola vittoriese, ha voluto sottolineare la diversità strutturale del Mercato Ortofrutticolo di Santacroce.

Nell’attuale Mercato Ortofrutticolo di Vittoria, la mafia trova un terreno appetibile per esercitare i suoi poteri criminali. Le anomalie di funzionamento del Mercato Ortofrutticolo di Vittoria riguardano, in particolare, alcuni aspetti: il controllo da parte delle organizzazioni malavitose dei servizi di trasporto su gomma dell’ortofrutta; le estorsioni indirette quali l’imposizione di servizi o di manodopera al nero, di forniture di prodotti vari e di cassette per imballaggi; la falsificazione delle tracce di provenienza dell’ortofrutta (ad esempio prodotti provenienti dal Nordafrica vengono spacciati per comunitari). Dulcis in fundo le modalità di formazione dei prezzi dell’ortofrutta dentro il Mercato che mette spesso in ginocchio i produttori e che risente del peso di “intermediazioni” non sempre lineari.

Al Mercato Ortofrutticolo di Santacroce, invece, le organizzazioni malavitose trovano difficoltà ad insinuarsi. A spiegare il perché è stato proprio Mandarà, che già nel corso di un incontro svoltosi la scorsa primavera aveva illustrato le peculiarità della filiera agricola santacrocese al Prefetto Francesca Cannizzo, al Comandante della Guardia di Finanza e al Comandante dei Carabinieri, con l’obiettivo di chiedere un maggior impegno delle autorità sul territorio. A Santa Croce Camerina, infatti,  vi è sicuramente un sistema che più di altri garantisce trasparenza nelle modalità di commercializzazione, sicurezza e tracciabilità dei prodotti, stabilità del prezzo. Tuttavia, alcuni imprenditori santacrocesi hanno denunciato la presenza di  loschi personaggi che si recano nelle loro aziende e chiedono poche centinaia di euro. Di primo acchito sembrerebbe trattarsi di indigenti che chiedono qualcosa per mangiare e per i beni di prima necessità, ma gli imprenditori pagano perché dietro questa minaccia per così dire “velata” ne percepiscono un’altra molto più chiara.

Occorre quindi un’azione sinergica da parte  dei soggetti istituzionali locali, regionali e nazionali per ottenere una maggiore e qualificata presenza dello Stato e delle Forze dell’Ordine. “A santa Croce Camerina – ha aggiunto Mandarà – questa presenza si sente, ma è necessario che vengano intensificati i controlli perché con l’inizio della produzione molte aziende sono a rischio furti.” Per ciò che concerne gli interventi messi in atto dalla Provincia Regionale di Ragusa appannaggio delle imprese in difficoltà, occorre evidenziare che si è già provveduto a destinare parte dei fondi ex insicem al ripianamento dei debiti di aziende che ne hanno fatto richiesta e che attualmente in cantiere c’è un nuovo bando dedicato alle piccole e medie aziende. Ma la 5a Commissione Provinciale allo Sviluppo Economico, in accordo con l’ex assessore Cavallo, chiede un intervento ancora più forte e decisivo.

Ha quindi fatto richiesta al presidente Franco Antoci affinché la Provincia non solo si costituisca parte civile in tutte le cause di mafia, ma garantisca tramite i suoi legali una difesa totale alle aziende vessate. I settori fondamentali dell’economia locale vengono monopolizzati e controllati da diffusi poteri illegali, bisogna affrontare urgentemente questi argomenti e introdurre regole chiare per disciplinare in modo innovativo e trasparente il funzionamento e le diverse attività all’interno dei Mercati. Senza dimenticare che nella lotta alla criminalità organizzata non devono essere coinvolti solo i diversi soggetti del comparto agricolo, ma ogni uomo o donna che desidera la libertà per il proprio paese.

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