Divario Nord-Sud Italia: a Ragusa l’analisi delle disuguaglianze crescenti. La fuga dei cervelli continua

Nel contesto del recente seminario universitario tenutosi a Ragusa, si è evidenziato un quadro preoccupante riguardante il divario economico, sociale e infrastrutturale tra il Nord e il Sud Italia. Gli esperti presenti, invitati dal CdL Management delle Imprese per l’Economia Sostenibile (MIES) del Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania che ha sede nella provincia iblea, hanno analizzato criticamente la situazione attuale e prospettato scenari futuri, mettendo in luce come le disuguaglianze stiano diventando sempre più marcate e il rischio concreto che la recente normativa sull’autonomia differenziata possa accentuare ulteriormente questa disparità.

Uno degli aspetti più discussi è stato il tema delle infrastrutture, fondamentali per lo sviluppo economico e la competitività territoriale. Alberto Cozzo, Presidente dell’Associazione Siciliana Operatori Spedizioni e Logistica (FEDESPEDI), ha enfatizzato l’importanza cruciale di un sistema infrastrutturale efficiente per intensificare i volumi di import-export nella regione siciliana. Tuttavia, nonostante l’importanza strategica di tale questione, l’Italia continua a stagnare, mantenendo una posizione modesta nel Logistics Performance Index della World Bank. Cozzo ha sottolineato che questa stagnazione è particolarmente tangibile in Sicilia, evidenziando la necessità di interventi mirati per migliorare la connettività e la logistica nell’isola.

Il giornalista di Repubblica, Antonio Fraschilla, autore del libro “Divario di cittadinanza”, ha portato ulteriori riflessioni, evidenziando un problema più ampio legato all’assenza di discussione pubblica sui problemi del Mezzogiorno. Fraschilla ha sottolineato come il dibattito politico e sociale spesso trascuri le criticità del Sud Italia, rischiando di perpetuare un circolo vizioso di disuguaglianze e emigrazione. Secondo le sue previsioni, senza un intervento efficace, milioni di residenti del Mezzogiorno potrebbero abbandonare la regione, portando a una desertificazione umana che, paradossalmente, potrebbe essere aggravata dall’autonomia differenziata.

Questo seminario ha dunque messo in luce la necessità urgente di affrontare il problema del divario Nord-Sud in modo più concreto e incisivo. Sebbene la recente normativa sull’autonomia differenziata potrebbe rappresentare, per come ci è stata presentata dal Governo nazionale, un passo in avanti nell’ottica della decentralizzazione e della valorizzazione delle specificità regionali, è fondamentale che non diventi uno strumento per accentuare ulteriormente le disuguaglianze. Occorre piuttosto un impegno comune a livello nazionale per promuovere lo sviluppo equo e sostenibile di tutte le aree del Paese, garantendo opportunità e benessere a tutti i cittadini italiani, indipendentemente dalla loro provenienza geografica.

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