È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
DISPREZZO !
19 Feb 2017 07:09
Disprezzo i motoscafisti che vendono la loro carne e la carne del prossimo per due tarì al giorno [da Libertà di Giovanni Verga.]
Disprezzo i delinquenti che lucrano sui cammini della speranza.
Disprezzo i satrapi che, con guerra e carestia, costringono alla disperazione chi non ha niente.
Disprezzo i governanti europei inerti, incapaci di porsi il problema dei disperati in fuga.
Disprezzo i magnati che per i loro profitti condannano alla fame milioni di persone.
Disprezzo gli armaioli che lucrano sulla morte e sulla distruzione.
Disprezzo i padroni della Terra che, attraverso la rete delle “città globali”, decidono le sorti dell’umanità per accumulare tesori nefasti.
Disprezzo i falsari che infestano la vita degli umani per bramosia sconfinata quanto sterile.
Disprezzo manager e lacchè che studiano strategie di fame, di morte e di distruzione per un “piatto di pasta asciutta”.
Disprezzo chi in camice bianco e in ambiente asettico e raffinato, progetta fucili da mettere in mano a bambini. È uno stupro più stupro dello stupro!
Disprezzo chi, in camice bianco e in ambiente asettico e raffinato, guida i droni veicoli di morte. Costui, la sera, torna a casa? abbraccia i suoi figli? cosa risponde alla domanda: «papà, come ti è andato il lavoro oggi?».
Disprezzo la notizia: “oggi in borsa si sono bruciati tot miliardi di dollari”. Che cazzo di notizia è? Non la capisco! Si sono bruciati per autocombustione o c’è chi li ha bruciati? E questo ha influenza sulla mia vita e di tutti quelli come me che non hanno dollari e neanche euro? Se non ha influenza, se i signori della finanza li hanno bruciati giocando a monopoli allora non è una notizia e non la voglio sentire. Se così non è, e così purtroppo non è, allora voglio sapere chi li ha bruciati; che influenza ha nella mia vita; se posso riparare in qualche modo i danni. E se non posso farci nulla allora voglio sentirmi dire: tu e tutti quelli come te, i «deboli», i «senza potere» che vi riempite la bocca con le parole cittadinanza e umanità non contate nulla, siti u nudu ammiscatu co nenti condannati a subire quello che i padroni del mondo decidono per voi.
Disprezzo i politici che si dicono di sinistra che per paura di perdere la rielezione non dicono la verità, non cercano la verità, non si mettono alla guida di chi «non conta nulla», dei «deboli», dei «senza potere» al fine di tentare di porre argine, freno, contenimento alle angherie di padroni, satrapi, magnati e armaioli.
Disprezzo i politici che si dicono di sinistra che non vedono, non guardano, non si nutrono dei tanti, tantissimi esempi di dignità, di coraggio, di creatività che ogni giorno eroi silenziosi compiono in mezzo a chi non conta nulla.
Disprezzo e ho pietà per gli ominicchi che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi; per i pigliainculo, che vanno diventando un esercito; per i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre [da Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia]; per gli ignavi che Dante Alighieri giudica “sciaurati che mai non fûr vivi“.
Disprezzo e ho pietà per ominicchi, pigliainculo, quaquaraquà, ignavi che, pur di difendere l’agio dell’acqua minerale in bottiglie di plastica, rifiutano una più equa distribuzione delle risorse della terra; dimenticano che siamo nati per cantare insieme e non per lasciare eredità di lacrime e ripitiu di lamenti [da Nun mi lassari sulu di Ignazio Buttitta]; non riescono a immaginare e vedere quanto più agio, più benessere, più felicità deriverebbe per tutti da una maggiore e più diffusa giustizia sociale.
Disprezzo la mia impotenza che m’impedisce una qualsiasi azione che ponga argine, freno, contenimento alle angherie di padroni, satrapi, magnati e armaioli.
Disprezzo la mia impotenza che mi consente solamente di nutrirmi dei tanti, tantissimi esempi di dignità, di coraggio, di creatività che ogni giorno eroi silenziosi compiono in mezzo a chi non conta nulla e di rifugiarmi in qualche piccola azione di dignità e di umanità.
Ragusa 10 ottobre 2014
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