DISLESSICO COME EINSTEIN E DA VINCI

Anche i personaggi più celebri dell’arte e della scienza come Einstein e Leonardo Da Vinci erano dislessici. La Dislessia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA); è una difficoltà che riguarda, la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Purtroppo, in Italia è poco conosciuta, ma sono 350.000 gli scolari dislessici. Uno stereotipo diffuso è che la dislessia, è causata da un deficit dell’intelligenza, ma non è assolutamente così, perché un bambino dislessico non ha problemi ambientali o psicologici o deficit sensoriali o di tipo neurologico. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica e perciò si stanca rapidamente, commette errori o rimane indietro. La dislessia si presenta, in quasi costante associazione, ad altri disturbi: disortografia o a disgrafia, tuttavia questi bambini sono intelligenti, vivaci e creativi. La dislessia si manifesta con una lettura scorretta, numero elevato di errori commessi durante la lettura, può manifestarsi anche con una difficoltà di comprensione del testo scritto. Il bambino spesso compie, nella lettura e nella scrittura, errori caratteristici come l’inversione di numeri (es. 21 – 12) e la sostituzione di lettere (m con n; v con f; b con d). A volte non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza, come le lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana e i mesi dell’anno; può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni; lettura dell’orologio) e può avere difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa e in alcuni casi sono presenti anche difficoltà in alcune abilità motorie, ad esempio allacciarsi le scarpe. Spesso il bambino finisce con l’avere problemi psicologici, quale demotivazione o scarsa autostima, ma questi sono solo una conseguenza, non la causa della dislessia. La diagnosi di dislessia permette di capire finalmente, che cosa sta succedendo ed evitare gli errori più comuni: colpevolizzare il bambino o attribuire la causa a problemi psicologici, errori che determinano sofferenze e frustrazioni. La diagnosi corretta permette di mettere in atto aiuti specifici, tecniche di riabilitazione e di compenso: la concessione di tempi più lunghi per lo svolgimento dei compiti, l’uso della calcolatrice o del computer. Le cose da evitare, per un bambino dislessico, sono farlo leggere a voce alta o farlo copiare dalla lavagna, perché questo significherebbe ridicolizzarlo. La ricetta giusta? Lodarlo per i successi, aiutarlo ad esprimere i suoi talenti.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it