Discarica di Pozzo Bollente: una bomba ecologica. Revocato il finanziamento per il risanamento

Il comune di Vittoria ha perso un finanziamento di 8.475.000 euro della regione siciliana per il risanamento e la messa in sicurezza della discarica di Pozzo Bollente.

Il finanziamento, a valere sull’Azione 6.2.1 del PO FESR 2014 – 2020 era stato concesso per la “Bonifica di aree inquinate secondo le priorità previste dal Piano regionale di bonifica” dopo una richiesta di finanziamento che era stata chiesta e ottenuta nel periodo della gestione commissariale del comune. La commissione prefettizia, presieduta da Filippo Dispenza. Aveva ottenuto il finanziamento. Il comune avrebbe dovuto realizzare il progetto esecutivo e avviare i lavori entro il 2023. Questo non è accaduto. Il 28 ottobre scorso il comune ha firmato a Palermo la convenzione con il Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, ma i lavori non sono partiti entro il 2023 e la Regione, lo scorso 2 febbraio, ha disposto la revoca del finanziamento.

L’Assessorato regionale all’Energia fa sapere che si provvederà “alla riproposizione dello stesso finanziamento ed impegno a valere sulla nuova programmazione”.  

E nel pomeriggio di ieri il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, si è recato a Palermo per un incontro con l’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro. Aiello era accompagnato dal neo dirigente dell’Ufficio tecnico, Elio Cicciarella e dagli architetti Cultrone e Lorefice. Dall’incontro sono emersi dei segnali positivi: la Regione cercherà di inserire il progetto per la discarica vittoriese nell’ambito della nuova programmazione.

Il comune quindi potrebbe recuperare un finanziamento ma nell’ambito delle risorse previste per il sessennio successivo, perdendo comunque le risorse che erano già state assegnate in precedenza.

Angelo Fraschilla: “Un altro finanziamento perso. La colpa è dell’amministrazione Aiello”

La notizia della revoca del finanziamento ha fatto registrare dure prese di posizione in città. L’ex consigliere comunale Angelo Fraschilla, già direttore dell’Emaia. “Ancora un finanziamento perso dalla città di Vittoria – commenta Fraschilla – Il sindaco e la sua amministrazione ne hanno la responsabilità. Che si possa recuperare in futuro è ancora solo un’ipotesi e in ogni caso  si potrà fare solo nella nuova programmazione, nella quale invece il comune avrebbe potuto presentare altri progetti”.

E l’ex sindaco Giuseppe Nicosia rincara la dose: “Abbiamo appreso questa notizia da un post di Angelo Fraschilla. Cosa aspettava il comune a rendere noto tale grave evento? Non pensava che tale notizia fosse di rilevanza per la collettività?”. Nicosia ricorda che “il ritardo di due anni nella presentazione del progetto cantierabile ha provocato la revoca del finanziamento richiesto dai Commissari” mentre l’ipotesi che esso possa essere recuperato in futuro rimane “una mera possibilità”.

La replica di Aiello: “C’è l’impegno del governo regionale per recuperare il finanziamento”

Dopo l’incontro palermitano, Aiello è fiducioso. “Il decreto di revoca – spiega – è stato emesso per una precisa disposizione dell’Unione Europea. Sarebbe stato necessario avviare prima la procedura, sottoscrivere un impegno giuridico vincolante entro il 31 dicembre. Per noi non è stato così: ma nessuno ci aveva avvertito e anche i dirigenti dell’assessorato non ci avevano palesato questi timori. Ho trovato però la disponibilità dell’assessore Di Mauro: hanno preso atto dell’accaduto e si avvierà subito la nuova programmazione. A questo punto, attendiamo dal governo regionale delle notizie positive che ci consentano di risolvere il problema e di risanare un sito fortemente inquinato”.

Domenica Sit-In dell’associazione Fare Verde Vittoria

Intanto, l’associazione di protezione ambientale Fare Verde Vittoria ha indetto per domenica 10 marzo alle ore 11 un sit- in presso il sito della discarica. Fare Verde evidenzia con preoccupazione la mancata messa in funzione del centro di compostaggio sito in c/da Pozzo Bollente a Vittoria, un problema che ha gravissime ripercussioni per tutta la collettività e che è stato completamente dimenticato.

L’associazione sostiene che la mancata attivazione di questo impianto comporta un grave disprezzo dei principi fondamentali di economicità e sostenibilità nello smaltimento della parte organica dei rifiuti. Il principio di prossimità nello smaltimento dei rifiuti, che implicherebbe un notevole risparmio economico per i comuni del comprensorio, viene completamente ignorato, costringendo attualmente a smaltire i rifiuti a parecchi chilometri di distanza, con gravi conseguenze sia economiche che ambientali.

Per queste ragioni, l’associazione promuoverà un Sit-In di protesta presso il centro di compostaggio e chiede di poter visitare l’impianto al suo interno, con l’obiettivo di sollevare le sorti di questa struttura, attualmente abbandonata e impantanata nelle inadempienze dello stato e di chi ne ha le competenze.

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