DISABILITÀ: IN CHE MODO SI PUÒ MEGLIO INTEGRARE L’ALUNNO DISABILE?

Giovedì, il prossimo 15 dicembre, avrà luogo nello “spazio Cultura Meno Assenza”, a Pozzallo, un convegno per riflettere sulle possibilità di integrazione per alunni disabili. L’appuntamento è per le 9.00; la mattina. 
La giornata, organizzata dall’ufficio dei Servizi Sociali, su forte spinta dell’assessore dott. Guglielmo Puzzo, è una più che valida occasione di confronto sul tema rivolta ai diversi attori istituzionali come: Enti Locali, Azienda Sanitaria Provinciale, Sindacati e Scuola. 
Allo stato dei fatti, secondo norma di legge, spetta alla Scuola nella figura di propri collaboratori scolastici, opportunamente formati e con indennità aggiuntiva, offrire “Assistenza di Base”, mentre spetta all’Ente Locale fornire assistenza specialistica. 
Dove per assistenza di base si intende l’assistenza igienico personale e per assistenza specialistica si intende assistenza all’autonomia e alla comunicazione. 
Chiarita la norma, in verità, ancora oggi le scuole mantengono l’impegno. 
Se si parla, invece, di assistenza specialistica si rileva una mancanza, di competenza appunto dell’ente locale, che giustamente le famiglie rivendicano ai Comuni. 
È chiaro che entrambi le assistenze sono un diritto innegabile che si deve garantire allo studente disabile e alla famiglia del disabile. 
Nella pratica, l’obiettivo è quello di riuscire ad integrare correttamente l’alunno disabile in maniera dinamica funzionale nell’ambiente scolastico di riferimento. Compito che spetta all’ ASP. 
In altre parole, se la scuola riesce con grandi difficoltà, che col tempo e a causa delle avverse condizioni ambientali socio-economiche e di un cattivo governo si sono accentuate, a garantire il più possibile il servizio di base l’Ente Locale ha l’obbligo di garantire la sua parte di servizio. Non ci sono scuse. 
Il tema è particolarmente importante perché riguarda la tutela e l’integrazione di una minoranza sociale che deve assolutamente avere le possibilità e i supporti per vivere al meglio l’ambiente sociale di riferimento. 
Inoltre, esistono diversi livelli di disabilità che comportano diversi tipi di assistenza; che magari in altra sede sarebbe opportuno approfondire. Resta il fatto che bisogna affrontare la questione. 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it