E dopo Antonio Tringali, che su caso Bramini, ha replicato duramente al senatore Faraone e tirato in ballo anche l’on. Nello Dipasquale, è proprio quest’ultimo a replicare a Tringali, ricordando che lo stesso Tringali, oggi Movimento 5 Stelle, era di Forza Italia. A seguire il testo completo:
“Mi spiace sempre intervenire in certe discussioni, specie se riguardano persone e personalità differenti, non sono e soprattutto non voglio essere l’avvocato difensore di nessuno. Naturalmente mi sto riferendo alla risposta di Tringali all’intervento dell’on. Faraone”. Lo ha dichiarato il parlamentare regionale del Partito Democratico, on. Nello Dipasquale, segretario alla Presidenza dell’Ars.
“Rispondo perché sono stato tirato in ballo e perciò mi vedo costretto ad intervenire, non certo per difendere Faraone, che non ha bisogno della mia difesa d’ufficio. Intervengo solo perché Tringali mi cita ricordando che ero in Forza Italia, vero. Sono passati tanti anni da quell’esperienza che non rinnego, ma fa parte del passato. Se poi questo è un suo modo per gettare discredito sulla mia persona, sulla mia storia, ricordo all’amico Tringali che gli elettori ragusani, anzi dell’intera provincia, hanno accettato, ma soprattutto capito e compreso la mia scelta che oramai risale a parecchi anni fa. Allora decisi di abbandonare il Cavaliere per un motivo solo: non aveva più un progetto politico e queste vicende il buon Tringali le conosce bene, perché lui c’era. Lui fu uomo di Forza Italia e fu uomo di Nello Dipasquale, ma questa è cosa risaputa, forse non lo sanno, o fanno finta di non saperlo, i suoi amici del 5 Stelle. Ma lasciamo stare il passato. Spero – prosegue Dipasquale – di non dover spiegare all’amico Tringali come funzione l’Ato, la cui gestione è condivisa dai sindaci e che le responsabilità perciò sono ripartite. Se poi avrà bisogno di ulteriori delucidazione, sono certo che Faraone avrà la bontà di spiegargli come funzionano certe cose. Voglio, invece, entrare nel merito di certe sue affermazioni. Non è vero che l’on. Faraone non conosce la città di Ragusa. Se Ragusa oggi beneficia di un finanziamento di 18 milioni di euro per la realizzazione della metropolitana di superficie, lo si deve al Governo Renzi che ha stanziato i soldi, ma anche all’intercessione di Faraone. Ma ancora, se la Ragusa-Catania è stata inserita nel Patto per il Sud lo si deve, mi spiace doverlo ribadire, all’impegno del Governo Renzi e ancora una volta a Faraone, che consosce la nostra città, ama la nostra città e per Ragusa si è speso”.
“Lo capisco – conclude il parlamentare ibleo – siamo in campagna elettorale e quindi si fa di tutto per acquisire un po’ di visibilità agli occhi della cittadinanza e agli occhi di Di Maio. Se è vero che Tringali aspira a diventare sindaco di una città importante come Ragusa, un po’ di attenzione in più non gustarebbe, la prudenza, come si suol dire, non è mai troppa. Un sindaco deve essere sempre all’altezza del ruolo che si appresta a ricoprire. Mi permetto infine di dare un consiglio al mio amico Tringali: meno saccenza e più umiltà. Inoltre, visto che tra poco si vota, spieghi alla città qual è il suo progetto e soprattutto racconti ai ragusani il perché, in cinque anni, non è riuscito a realizzare ciò che ci avevano promesso”.