Digitalizzata l’eredità culturale di Andrea Camilleri. Si offre così un motore di ricerca snello ed aperto a tutti

All’archivio, voluto dallo stesso scrittore agrigentino, sceneggiatore, regista e drammaturgo italiano amato in tutto il mondo, ha lavorato lo stesso Camilleri ed ora sta per essere completato dall’Associazione Fondo Andrea Camilleri e dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio alla vigilia del 2025, anno in cui verrà celebrato il centenario della sua nascita. La piattaforma online, già aperta, conta di diverse sezioni. In una sono consultabili gli scritti editi e inediti, i racconti, i saggi, gli articoli ma anche le presentazioni, le relazioni e gli interventi pubblici legati alla sua vita. Un’altra sezione contiene le regie teatrali a partire dai primi anni ’50 ed i saggi delle sue classi di regia all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico riferiti agli anni ’70 e ’80; un’altra ancora il lavoro in Rai come regista di prosa radiofonica e come delegato alla produzione; ed una offre tutta la corrispondenza e le rassegne stampa sulla sua opera e sull’attività pubblicistica. C’è anche un ampio ventaglio di fotografie e audiovisivi.

Morto il 17 luglio del 2019 avrebbe compiuto il 25 settembre di quello stesso anno l’età di 99 anni. Era nato a Porto Empedocle, comune dell’agrigentino in Sicilia.

L’archivio ricostruisce il percorso umano, professionale ed intellettuale dello scrittore attraversando quasi tutto il secolo scorso. E’ consultabile all’indirizzo Fondocamilleri.it in maniera gratuita. L’attività a tutto tondo su Andrea Camilleri è stata dichiarata di interesse storico dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio nel giugno del 2021. Il progetto ha ricevuto un finanziamento complessivo di 45mila euro da parte della Direzione Generale Archivi. “L’archivio di Andrea Camilleri è un vero e proprio scrigno di tesori sulla vita e sull’attività artistica dello scrittore. Lui stesso in vita aveva più volte celebrato gli spazi archivistici definendoli eternamente vivi perché sono la memoria del nostro passato – commenta Antonio Tarasco, direttore generale Archivi – da oggi, grazie al magnifico lavoro del Fondo Camilleri e della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, esaudiamo il suo desiderio di condivisione e di fruizione del patrimonio culturale che gli appartiene”.

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