DIFFONDERE LA CULTURA DELL’EMERGENZA

Questa mattina si è svolto l’incontro di aggiornamento dal titolo “Le manovre per la vita”, promosso dal centro IRC dell’ASP 7 dal nucleo provinciale Cives (Coordinamento infermieri volontari emergenza sanitaria) di Ragusa e dallo stesso Centro Irc. Nicita

e sostenuto dal Collegio Ipasvi di Ragusa. Presso la Villa Di Pasquale ha aperto i lavori

il dott. Antonino Nicita, medico responsabile del Centro Irc dell’Asp 7 di Ragusa, che ha affermato come bisogna lavorare ancora di più sulla diffusione di una cultura dell’emergenza. Così da far nascere la necessità, nella popolazione, di poter contare sulle opportune attrezzature. “Proprio prendendo spunto da vicende locali abbiamo cercato di fare il punto sull’importanza della rianimazione in età adulta e in età pediatrica. – ha proseguito Nicita –  Abbiamo aggiunto anche l’importanza del trattamento sul politraumatizzato. È fondamentale l’intervento del primo soccorritore, di chi arriva sul posto. Bisogna per forza fare qualcosa e farla nel modo corretto per fornire la possibilità di sopravvivere all’adulto o al bambino. – continua- In provincia di Ragusa ci sono strutture adeguate, personale ben formato nel servizio 118. Certo, la dotazione di defibrillatore semiautomatici esterni nei luoghi pubblici potrebbe contribuire a salvare parecchie vite umane. Ma in questo caso è la politica che deve trovare delle soluzioni”. “Le linee guida Irc sono quelle prescritte dal Dipartimento nazionale della Protezione civile, – dice il presidente di Cives, Giuseppe Occhipinti- utilizzate dalla stragrande maggioranza della rete ospedaliera italiana, dalla Protezione civile e dai vigili del fuoco, cioè tutti i soggetti con cui collaboriamo nei vari ambiti di emergenza”. “Nella nostra azienda sanitaria si sta riordinando la rete di emergenza. Abbiamo garantito e perfezionato la rete dei trasporti ed il personale sulle ambulanze.  –sottolinea il capo dipartimento dell’Emergenza-urgenza dell’Asp 7 di Ragusa, Franco Palumbo-  Dobbiamo soltanto puntualizzare meglio, nel contesto del piano di riordino della rete ospedaliera, come rifunzionalizzare alcuni distretti, alcuni presidi ospedalieri. Ma quest’ultimo è soprattutto un problema di politica sanitaria”. Carmelo Scarso, direttore Mcau Modica, ha portato la testimonianza dei medici di Pronto soccorso. “Siamo in trincea – ha spiegato – il nostro è un lavoro altamente usurante che però portiamo avanti ben volentieri e con spirito di sacrificio. Ci vorrebbe un apporto in più e la regolarizzazione degli organici, perché nei nostri tre principali ospedali, i Pronto soccorso ravvisano una leggera sofferenza di personale medico. Siamo certi, comunque, che la nostra Amministrazione si adopererà ben presto per risolvere gli eventuali disagi esistenti”.

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