Dieta Mediterranea: le regole di Slow Food Ragusa per imparare a seguirla

L’epidemia del Covid19- SARS2 ha sicuramente ribaltato molte certezze, consuetudini, entusiasmi in maniera forzata, interessando anche il mondo dell’ Enogastronomia. Ma il nostro è un territorio vocato all’enogastronomia ed è per questo che Slow Food Ragusa invita tutti a prediligere la dieta mediterranea.

Solo in Sicilia esistono circa il 20% dei prodotti a marchio Slow Food dei Presidi, con un ventaglio meraviglioso di prodotti, che và dall’Aglio di Nubia, alle Antiche Mele dell’Etna. Solo a Ragusa i presidi sono 6: Asino ragusano, Cipolla di Giarratana,  Fagiolo “cosaruciaru” di Scicli,  Fava Cottoia di Modica,  Razza Bovina Modicana, Sesamo di Ispica.

Oltre ai prodotti Slow Food, ci sono anche i prodotti DOP, ovvero il Ragusano e l’olio extravergine d’oliva Monti Iblei, i prodotti IGP come la Carota Novella di Ispica e il Cioccolato di Modica, per finire con le eccellenze dell’enologia: il Cerasuolo di Vittoria, l’unico vino DOCG in Sicilia a tutt’oggi. Naturalmente, senza dimenticare i prodotti locali, che vanno da enogastronomie dolciarie a quello del mercato interno solidare.

Come fare, dunque, a privilegiare la dieta mediterranea? Basta rispettare alcune semplici regole:
– Privilegiare i Buoni alimenti della filiera corta nel rispetto dei ritmi della natura, inserendo per esempio nelle proposte menu la Frutta di Stagione per recuperare il gusto “vero”.
– Recuperare i dolci della tradizione e delle feste, i gelati e granite con frutta “vera” locale sia fresca che secca.
– Riportare il pane di casa di pasta dura con farine di grani coltivati in Sicilia, non necessariamente quelli storici.
E’ il momento di utilizzare i luoghi all’aperto, possibilmente alberati e sollecitare alla piantumazione di nuovi alberi, di adottare spazi verdi Riorganizzare e reindirizzare l’offerta del mondo della ristorazione iblea verso la Qualità è
possibile, basandosi su una più equa distribuzione della clientela o nuovi rapporti di collaborazione fra gli operatori del settore, e contemporaneamente nel rispetto degli orari di lavoro dei giovani apprendisti.
E’ il momento della Dieta Mediterranea Tradizionale, perché privilegiati da tanta biodiversità.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it