DIECI MILA CHILOMETRI/TRENO SOPPRESSI IN SICILIA

Apprendiamo da una nota del “Comitato Pendolari” che Trenitalia ha aggiunto ulteriori soppressioni al trasporto ferroviario regionale, eliminando circa 70 treni in tutta la regione per un totale di 6500 km/treno.

A questi bisogna anche aggiungere i quasi 3500 km/treno non effettuati nella relazione Palermo Centrale – Palermo Notarbartolo (chiusa per lavori all’anello ferroviario), arrivando così ad un totale complessivo di circa 10000 km/treno, il tutto monitorato dal Comitato Pendolari nell’arco d sei giorni (dal 4 al 9 ottobre).

Il dato più sconcertante, come purtroppo spesso accade in Sicilia, è che le motivazioni di tali soppressioni non sono per nulla chiare: non si capisce se le problematiche riguardino la mancanza di materiale rotabile o se si tratta di guasti o ancora se la mancata sottoscrizione del Contratto di Servizio centri qualcosa.

«Questa dura presa di posizione da parte di Trenitalia ci penalizza molto – spiega
Giosuè Malaponti – Coordinatore del Comitato Pendolari- «queste soppressioni hanno creato enormi disagi e scompiglio nell’attività lavorativa di molti pendolari siciliani. Va considerato poi che Trenitalia è un’azienda di diritto privato ma che di fatto appartenente al Pubblico, con una forma giuridica che impone il rispetto di parametri di efficienza e di efficacia e che quindi la sua principale mission dovrebbe essere quella di erogare un servizio sociale a milioni di cittadini».

Il fatto che i tantissimi utenti del trasporto ferroviario organizzino la propria vita anche in base agli orari dei trasporti dovrebbe essere una considerazione logica e scontata eppure, in Sicilia, ritardi, soppressioni di intere tratte ferroviarie e variazioni “last-minut” sono diventati da tempo una normale quotidianità a cui ci si rischia di abituare.

«Ritengo che il perdurare di tale disagi dovrà essere comunicato in modo tempestivo e chiaro a tutta l’utenza pendolare – continua Malaponti – quanto meno per dare l’opportunità di poter scegliere e decidere se continuare a viaggiare in treno, con tutti i disagi previsti, oppure scegliere un altro mezzo alternativo».

«Concludo facendo presente che, il cittadino-utente-siciliano, deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfi le proprie aspettative ed esigenze, dato che la Sicilia ed i Siciliani hanno veramente bisogno di un trasporto efficiente e di condizioni di trasporto semplici e flessibili per la loro mobilità».

Tutto questo, Trenitalia, il Dipartimento dei Trasporti della Regione Siciliana e “chi di competenza” sembrano non tenerlo in considerazione e preferiscono rimanere in un incomprensibile silenzio. (Martina Chessari)

 

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