È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
“Diario di uno scavo in Sicilia”: il documentario sui reperti trovati a Chiaramonte in onda su Rai Storia
15 Giu 2024 12:00
“Diario di uno scavo in Sicilia” di Amalda Ciani Cuka, con la regia di Eugenio Farioli Vecchioli, sarà trasmesso lunedì 17 giugno alle 21.10 su Rai Storia per la serie “Italia. Viaggio nella bellezza”. Questo documentario racconta un esperimento archeologico unico condotto a Chiaramonte Gulfi, dove una campagna di scavi ha coinvolto anche i ragazzi della cooperativa “Nostra Signora di Gulfi”. Questa cooperativa gestisce minori stranieri richiedenti asilo e ragazzi che stanno sperimentando percorsi alternativi al carcere minorile.
La cooperativa Nostra Signora di Gulfi
Fondata nel 2009, la cooperativa è situata vicino al Santuario della Madonna di Gulfi e ha sempre avuto l’obiettivo di lanciare progetti di forte impatto sociale sul territorio. Grazie alla collaborazione con il Comune, l’Università di Bologna e la Soprintendenza dei Beni Culturali di Ragusa, l’area archeologica gestita dalla cooperativa ha rivelato una ricchissima necropoli con oltre 230 tombe databili tra il III e il VI secolo d.C. Sono stati rinvenuti anche numerosi oggetti di vita quotidiana e una corniola, una pietra rosso-arancio a forma di rana, che è diventata il simbolo del progetto.
Prima di impegnarsi nell’archeologia, i ragazzi lavoravano nei campi. Il passaggio alla cooperazione e alla socialità si è trasformato in un’opportunità di recupero del patrimonio storico e culturale. Durante gli scavi, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di dialogare con archeologi e antropologi riguardo al loro futuro. Ognuno di loro ha sogni diversi: c’è chi vuole diventare meccanico e chi operaio, ma tutti condividono il desiderio di un futuro migliore.
L’archeologia, in questo contesto, ha ridefinito i suoi confini, mostrando come la ricerca del passato possa diventare un progetto di integrazione, uno strumento di inclusione e un esempio di convivenza.
© Riproduzione riservata