DIARIO DI UN EMIGRANTE RAGUSANO IN BELGIO

Quello di Michele Carpenzano è un libro “strano”: dice tutto delle condizioni in cui si svolgeva la vita di un emigrante meridionale nel nord Europa ma dice meno delle condizioni che determinavano questo esodo prima nel nord America e dopo qualche decennio Europa. D’altra parte il buon Michele non è attrezzato per fare un’analisi storico-politica di quel periodo ma è in grado perfettamente di descrivere le condizioni di vita degli emigranti ed in un certo momento anche i drammi dell’emigrazione come fu la vicenda della miniera di Marcinelle in Belgio dove morirono tanti italiani e qualche siciliano (noi d’altra parte le miniere le avevamo a Caltanissetta). La descrizione è minuziosa, da ricerca, da analisi e bene ha fatto il Centro studi Feliciano Rossitto ad organizzare questo incontro con la Moica, il Centro Servizi culturali e ovviamente con l’autore ora conosciuto pensionato artigiano panificatore. Ma il contribuito di Giorgio  Chessari, presidente del centro studi è stato determinante nel capire tutta la vicenda che impressionò a suo tempo tutta l’opinione pubblica europea e che fa anche ora capire come in alcuni settori lavorativi, la questione sicurezza del lavoro sia tenuta in seconda linea come è successo in questi giorni in Cina nella miniera della zona nord-ovest del grande Paese asiatico, come è successo in America e come succede in tutto il mondo con le famose morti bianche nei cantieri di lavoro. Ci vorrebbero decine di incontri di questo tipo per sensibilizzare l’opinione pubblica ed in particolar modo i giovani a rendersi conto che queste problematiche devono essere conosciute e quindi anche risolte. (f.p.)

 

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