Dehors a Ragusa: scattano i controlli, ma servono anche regole più equilibrate per aiutare le attività

Dopo l’impennata di richieste per l’installazione di dehors nel centro cittadino e nelle aree a vocazione turistica, il Comune di Ragusa annuncia l’avvio di una fase di controlli più serrati. L’obiettivo? Contrastare l’occupazione abusiva del suolo pubblico, garantire ordine negli spazi urbani e tutelare l’identità storica della città. “I controlli sono una necessità concreta, segnalata dagli stessi commercianti che chiedono una concorrenza leale, e dai cittadini che vogliono una città ordinata e decorosa”, spiega l’assessore alla Polizia Locale e al Centro Storico, Giovanni Gurrieri.

Nel mirino della Polizia Municipale ci sono dehors installati senza autorizzazione, estensioni oltre le metrature concesse e mancati rinnovi delle concessioni. Le verifiche riguarderanno soprattutto le zone centrali e i siti di interesse storico, dove l’impatto estetico è particolarmente delicato. Le sanzioni previste in caso di irregolarità sono di 173 euro, con obbligo di rimozione entro tre giorni.

“Chiediamo il supporto dei titolari delle attività – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico, Giorgio Massari – affinché rispettino le prescrizioni e tutto sia in regola ai prossimi controlli. I nostri uffici sono al lavoro per supportare le attività economiche in questa procedura assai importante”. Una collaborazione reciproca, dunque, tra istituzioni e imprenditori per valorizzare al meglio una città che punta sempre più sul turismo e sulla qualità dell’accoglienza.

Ma se da un lato è sacrosanto garantire decoro e rispetto delle regole, dall’altro è necessario che le stesse norme siano calibrate sulla realtà operativa delle attività commerciali. Oggi, ad esempio, il regolamento comunale prevede che nel centro storico non si possano installare dehors totalmente coperti. Una prescrizione che, soprattutto nei mesi invernali, penalizza pesantemente quei locali che dispongono di pochi posti interni e che vedono nella possibilità di utilizzare anche l’esterno una condizione necessaria per lavorare.

Per questo, se da un lato è giusto avviare controlli e richiedere il rispetto delle autorizzazioni, dall’altro occorre che il Comune apra subito un confronto con gli esercenti per aggiornare un regolamento che, così com’è, rischia di frenare le attività economiche, invece di sostenerle. La Commissione Centri storici ha già avviato l’iter per la redazione del nuovo Regolamento per il decoro urbano e la tutela dei beni culturali: questa può essere l’occasione per coniugare estetica urbana e sostenibilità economica, evitando da una parte il degrado, ma dall’altra incentivando davvero chi investe sul territorio.

Educare e accompagnare, più che reprimere: è questo lo spirito con cui – si auspica – il Comune proseguirà nel rapporto con gli operatori economici. Una città accogliente non può prescindere da regole chiare, ma nemmeno da strumenti che permettano agli esercenti di lavorare in condizioni sostenibili.

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