DATECI QUALCHE COSA DA DISTRUGGERE

Dateci qualche cosa da distruggere, sia esso un idrante, un cartello, un semaforo, un monumento, perché noi distrutti lo siamo già.

Lasciateci distruggere quelli che ci contraddicono, quelli che non lo fanno, i nostri nemici e ancor di più i nostri amici..

Lasciateci offendere, calunniare, perchè …anche  noi siamo stati offesi.

Fateci annientare la bellezza, quella pura e semplice, perché belli, puri e semplici noi non lo siamo.

Fateci annullare il silenzio, che ci opprime con il suo assordante rumore.

Vogliamo urlare, sentire musica a tutto volume, farci sentire, dire a tutti “ascoltate la nostra voce!”

Fateci sentire grandi, fateci sentire vivi, fateci fare l’amore immersi nell’odio.

Dateci la vostra bocca, il vostro corpo, la vostra voglia di vivere, perché la nostra non ci è più sufficiente.

Fateci correre per strada, superare i limiti per nascondere le nostre fragilità.

Siamo gli eroi della notte: il passamontagna è il nostro mantello, le nostre mani sono le nostre armi e le nostre manette, le nostre menti sono il nostro carcere:

Siamo quelli che vogliamo e non vogliamo essere.

Fateci infrangere il buio, il vuoto, i colori, tutto.

Fateci distruggere il mondo e lo ricreeremo.

Lasciateci fare il caos e vi costruiremo il cosmo.

Ce la faremo.

Sarete fieri di noi, saremo fieri di noi stessi.

 Parlate male di noi, ma… parlate di noi.

Ammirateci, conosceteci, temeteci, amateci, odiateci, scrivete su di noi, offendeteci, chiamateci teppisti eroi vandali ragazzacci delinquenti.

Commiserateci ma… non dimenticateci!

 

per la rubrica “I giovani e la violenza” in sipario scuola
lavoro di Martina Lauretta, VB Liceo Classico Ragusa

prof. referente: ENZA FERRO

 

 

 

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