È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
DAL “SI” AL “NO”. IL DIVORZIO, DALLA FASE LEGALE A QUELLA PSICHICA
17 Gen 2013 22:39
Quello dell’instabilità coniugale è un fenomeno che in Italia ha portato, dagli anni ‘70 in poi, ad un aumento di separazioni e divorzi e ad un calo dei matrimoni. La percentuale però delle separazioni che si trasformano in divorzi è circa del 60%: questo significa che molte coppie si separano ma non divorziano. Perché? Gli anni di separazione legale che consentono di giungere al divorzio, e quindi all’effettivo scioglimento del matrimonio, sono tre ed in questi anni gli ex coniugi non arrivano a percorrere le fasi necessarie al divorzio vero e proprio, fino a giungere a quello psicologico. Separarsi e divorziare sono eventi che per essere elaborati hanno bisogno di tempo e fasi, necessarie a ristrutturare le proprie relazioni e la nuova organizzazione familiare.
Il modello che intendo presentare è quello dello psicologo Bohannan, fra i più esaustivi e, anche se elaborato negli anni ‘70, sempre attuale. In questo modello le fasi del divorzio sono presentate secondo una prospettiva psicosociale, secondo la quale il divorzio attraversa sei dimensioni o fasi ed il solo mancato superamento di una può inficiare e mettere in crisi l’intero percorso.
Divorzio emotivo: è la crisi coniugale che determina il deterioramento della coppia. E’ l’incapacità di tollerarsi così per come si è, pretendendo che ognuno cambi secondo le proprie preferenze. E’ l’incapacità di poter soddisfare i reciproci bisogni ed accusarsi vicendevolmente di ciò. Questa fase è anche detta del ping-pong, per il continuo oscillare di allontanamenti ed avvicinamenti fra i due, fino alla cronicizzazione del conflitto.
Divorzio legale: è l’ufficializzazione della decisione di lasciarsi e si ricorre ad un giudice per regolamentare le questioni patrimoniali e l’affidamento dei figli. Se il divorzio emotivo non è stato elaborato, anche solo da uno dei due, quello legale non verrà affrontato in un’ottica collaborativa ma sarà utilizzato per vendicarsi o punire l’ex partner.
Divorzio economico: è la divisione dei beni e la decisione dell’ammontare dell’assegno familiare per il coniuge e per i figli. E’ una fase che può essere abbastanza conflittuale se quella del divorzio emotivo non è stata ben superata. Problematica perché può anche appesantire o provocare difficoltà economiche.
Divorzio genitoriale: ci si separa da coniugi non da genitori. E’ l’assunzione di responsabilità verso i propri figli. E’ molto collegata alla precedente, perchè se non ben superata i figli possono essere strumentalizzati e triangolati, danneggiandoli enormemente e sviluppando in loro eventuali sensi di colpa.
Divorzio dalla comunità: è il cambiamento delle relazioni sociali (la separazione avviene, infatti, spesso anche con gli amici in comune) e con la famiglia dell’ex coniuge. Difficoltà sono presenti anche per l’ex coniuge che è costretto a ritornare nella casa dei propri genitori: in questo caso la difficoltà maggiore è mantenere la propria indipendenza ed anche il proprio status di genitore e spesso, è proprio lui/lei a dare ai nonni il ruolo di genitori dei propri figli.
Divorzio psichico: è la fase più importante, che caratterizza la reale separazione. Avviene quando non si subisce più l’influenza dell’ex coniuge e si è realmente separati dalla sua personalità. Solo in questo modo si può ritornare ad essere di nuovo emotivamente indipendenti. Si tratta anche di riuscire a “sbrigarsela da soli”, a fare cose pratiche che prima faceva l’altro/a. E’ il ritorno all’autonomia individuale.
A volte, per riuscire in ciò, per attuare il divorzio psichico oltre a quello fisico, è utile un sostegno psicologico. Il coniuge lasciato è quasi sempre quello che ne ha più bisogno, in lui prevale lo smarrimento. In chi lascia prevalgono spesso invece i sensi di colpa. Anche se aver lasciato ed essersi diviso viene vissuto con senso liberatorio, possono presentarsi sentimenti di perdita. Se il divorzio psichico non viene completato i due rimarranno emotivamente legati nel tempo, ma in modo disfunzionale (conflittuale e involutivo). Il divorzio psichico avviene con l’accettazione del fallimento del matrimonio e delle cause comuni ad entrambi che l’hanno determinato.
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