DAL PROGETTO SPERIMENTALE AL…NULLA. MA IL SINDACO SCHEMBARI SMENTISCE

La casa famiglia dedicata a Don Carlo Gnocchi è nata per accogliere ed assistere cittadini fisicamente svantaggiati. Essa è stata donata dall’Amministrazione Comunale nel lontano 1995, come ricorda la targa affissa all’entrata. E’ veramente una grande famiglia quella che è stata creata dagli ospiti e dagli operatori specializzati.

Ognuno di loro vive a S. Croce Camerina in piena sintonia  con gli altri. L’assistenza che viene prestata agli ospiti è anche di tipo psicologico e il tutto viene svolto con grande professionalità. il clima che si respirava fino a poco tempo fa era quello più sereno, oggi però la tensione si fa sentire.

Accade ciò perché si avvicina la metà di marzo, data in cui tale struttura modello potrebbe venire chiusa e le persone che vivono qui trasferite. La questione che bisogna affrontare non è tanto il perché si chiude tale comunità, ma dovrebbe stare a cuore di tutti i cittadini di S. Croce e all’attuale Amministrazione Comunale il benessere di queste otto persone che necessitano di assistenza e premure e non di essere trasferite altrove.

E sì perché se si concretizza la chiusura paventata loro dovranno essere divisi. Si scioglierebbe così quella che poc’anzi è stata definita “famiglia” e si metterebbe fine ad un progetto sperimentale per la riabilitazione dei cittadini, gestito egregiamente dalla Cooperativa “Solco Ibleo”.

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