DAL CHOCOLAT AL CURRY, IL REGISTA LASSE HALLSTROM RIAPRE LE PORTE DEL CINE-RISTORANTE

Dopo aver raccontato la seduzione della cioccolattaia Juliette Binoche e delle sue opere d’arte servite con gusto agli abitanti di un intero paesino francese in Chocolat (2000), il regista svedese Lasse Hallstrom riapre le porte del Cine-Ristorante mettendo a confronto due grandi cucine, la francese e l’indiana, in Amore, Cucina e Curry con il Premio Oscar Helen Mirren, tratto dal best seller di Richard Morais.

Il film, in uscita in Italia il 9 ottobre, è stato coprodotto da Steven Spielberg, Oprah Winfrey e Juliet Blake e ha già incassato a livello mondiale ben oltre 78 milioni di dollari.

Tutto comincia da un viaggio intrapreso da un giovane e straordinario cuoco indiano insieme al padre e ai suoi fratelli e sorelle verso un paesino del sud della Francia, Saint-Antonine-Noble-Val dopo che il loro ristorante in India è andato distrutto nel corso di una rappresaglia politica. La famiglia decide così di aprire un nuovo locale, Maison Mumbai nel paese dove si sono appena trasferiti, ma il caso vuole che siano proprio di fronte a un elegantissimo ristorante francese Le Saule Pleureur ,pluristellato Michelin gestito da Madame Mallory (Hellen Mirren appunto)una donna poco disposta a dialogare con i nuovi vicini. Tra i due locali scoppia una guerra a distanza, in particolare tra la raffinata signora francese e il papà del giovane cuoco indiano. Intanto il ragazzo con il suo talento creativo (che non sfugge agli occhi di Madame Mallory) riesce a far diventare Maison Mumbai uno dei locali più rinomati del paese e grazie al legame con Marguerite la sottocuoca del ristorante inizia a interessarsi anche alla cucina francese.

Amore,cucina e curry è un inno alla positività e all’esaltazione dei rapporti d’amore e d’amicizia fra le persone. Il regista non vuole essere carino o troppo spesso sentimentale come lui stesso afferma ma veritiero e onesto..

Hallstrom sta già lavorando ad un altro progetto cinematografico dal titolo Boy 21 tratto dal romanzo di Matthew Quick, l’autore de Il lato positivo.                                                                                         

 

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