Da Vittoria a Scicli per conoscere e capire il sistema del riutilizzo delle acque reflue attivato al depuratore di Piano Conti-Palmintella

L’ente sciclitano si sta trovando ad avere una marcia in più in quello che si ipotizza debba essere il futuro dell’agricoltura nell’isola, il riutilizzo delle acque reflue dei depuratori per fronteggiare l’emergenza siccità. “Da alcune aziende di Vittoria siamo stati contattati per conoscere più da vicino il sistema di riutilizzo delle acque reflue che stiamo adottando nel depuratore di contrada Palmintella, nel nostro territorio – spiega l’assessore ai lavori pubblici della giunta Marino, Enzo Giannone – crediamo fortemente in questa fonte alternativa di approvvigionamento idrico per fronteggiare la siccità e non fare morire l’agricoltura in un territorio quale il nostro che in essa ha un concreto punto di forza. Al momento siamo impegnati in un progetto pilota unico in provincia e credo anche possa esserlo anche in Sicilia. Un progetto pilota unitamente ad uno analogo in atto da anni in Tunisia. E’ il ‘Tresor’ che vede coinvolto anche il mondo universitario etneo oltre che noi come ente locale. E’ un progetto finanziato dal programma europeo di cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia 2014-2020 con il coinvolgimento di partner istituzionali e scientifici regionali e nazionali. L’Istituto agrario di Modica sta sperimentando il riutilizzo delle acque reflue del nostro depuratore coltivando alcuni terreni limitrofi all’impianto”.

L’area interessata si trova a valle della città in un’area servita dal Consorzio di bonifica e si trova ad alcune centinaia di metri dalla costa.

Il progetto Tresor prevede l’eliminazione di fosforo, pesticidi, metalli e detergenti dalle acque per poterle riutilizzare nell’irrigazione dei campi mentre per i fanghi residui ne viene l’utilizzo come fertilizzante. Da questo derivano due benefici: da un lato la fitodepurazione che porterà ad un risparmio delle risorse idriche e dall’altro l’irrigazione che permetterà di dare l’acqua a diverse tipologie di prodotti agricoli coltivati in campi sperimentali.

La Regione Sicilia per il perdurare di una siccità severa nelle settimane scorse ha dichiarato lo stato di calamità.

Oltre a questo intervento del governo Schifani, c’è anche l’insediamento di un gruppo di lavoro per il riuso delle acque in agricoltura a partire dai depuratori che, coerentemente alla normativa comunitaria, rilasciano acque con caratteristiche idonee per gli usi agricoli. Nell’isola il quadro dei depuratori è in sofferenza. Dal rapporto di ARPA Sicilia si evince che solo 151 depuratori sono autorizzati allo scarico sui 390 attivi e il 37 per cento dei campionamenti effettuati risulta non conforme. Per Legambiente “la depurazione delle acque è un nodo fondamentale per affrontare la crisi climatica e la corretta lavorazione delle acque e dei fanghi di risulta consentirebbe non solo di recuperare risorse primarie in campo idrico ed energetico, ma anche di favorire la rigenerazione del suolo”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it