DA QUEST’ANNO AMMESSI “SOLO” CON IL 6 IN TUTTE LE MATERIE

A meno di un mese dalla importante prova, si attende il primo verdetto, quello dell’ammissione all’esame. Il meccanismo introdotto quest’anno – lo sbarramento – preoccupa migliaia di studenti che per la prima volta devono fare i conti materia per materia. Una svolta dovuta al Regolamento per la valutazione varato lo scorso anno. Esso prevede infatti che «saranno ammessi agli esami di Stato soltanto gli studenti che, nello scrutinio finale, abbiano conseguito una votazione non inferiore a 6 in tutte le materie e in condotta». Fino allo scorso anno, invece, per essere ammessi bastava raggiungere la «media» del 6. I maturandi quest’anno sono circa mezzo milione, due terzi dei quali hanno fatto registrare delle insufficienze. In cifre, potrebbero ripetere l’anno circa la metà dei trecentomila studenti che portano il fardello delle insufficienze…se non li aiuteranno i «prof»! Resta infatti la possibilità del vecchio «voto di consiglio», espressa anche nell’articolo 2 della recente ordinanza sugli esami. In pratica, il consiglio di classe può deliberare, anche in presenza di voti negativi, l’ammissione a maggioranza (e il voto del preside, in caso di parità, decide). A verbale compare il sei in ogni materia e via all’esame. Risultato singolare: un provvedimento nato per introdurre più severità finirebbe per riportare in auge il «sei politico». A pochi giorni dal termine delle lezioni, quindi, il 62% dei candidati sta «lottando» per recuperare. Molti riusciranno, ma è probabile che rimanga (sottostimando) un 30-35% per cento di studenti con due-tre insufficienze più o meno gravi. Applicando alla lettera la norma che prevede «almeno il 6», andrebbero agli esami 3 o 4 studenti per classe. Di conseguenza la norma primaria, dettata dalla necessità di lanciare un messaggio forte di severità e (finalmente) di ritorno alle regole, è destinata ad essere oscurata dai criteri e dalle modalità liberamente adottate dal consiglio di classe. (Laura Curella)

 

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