CU RISIA, CU SFRAZIA E CU MUORI RISIANNU

Si potrebbe dire insieme ai nostri nonni, “cu risia… cu sfrazia…e cu mori risiannu,” che tradotto in italiano, vuol dire: ” chi desidera… chi opera sprechi… e chi muore desiderano…”
Mai proverbio fu più azzeccato nella nostra comunità. La nostra Amministrazione, ha emanato un altro bando di gara per sistemare i cani randagi residenti nel nostro Comune, presso altre comunità a più alto tasso di adozione. Bene… apparte il fatto che nella bozza di convenzione che era stata precedentemente pubblicata, tra le mille incombenze spettanti all’associazione che si aggiudicherà l’appalto, spetta anche questa incombenza, non ci si spiega perché fare un’altra gara di appalto? e mentre affrontiamo l’argomento “nuova convenzione” sarebbe  giusto informare la predetta Amministrazione, che in genere i VOLONTARI, hanno un lavoro che li impegna almeno per otto ore al giorno e che quindi, sarebbe compito del Comune, garantire almeno l’apertura e la chiusura della struttura, come avviene in tutte le altre sedi. Con questa nuova convenzione, l’amministrazione declina tutte le sue responsabilità. La cosa che comunque diventa davvero incredibile e che deve essere chiarita dal responsabile del procedimento amministrativo, è l’ultima parte della convenzione, quando di nuovo si parla di retribuzione ai volontari. A questo punto, anche solo per cultura personale, si vorrebbe sapere quando è stata abrogata la legge n.266 dell’11 agosto 1991 e nello specifico l’art. 2 che è in evidente contrasto con quanto asserito nel pubblico documento. Non può essere un’altra svista!!!!

Tenuto presente tutto questo, la situazione che comunque rimane incresciosa, è che nonostante le mille sollecitazioni, nonostante la legge impone lo stesso interesse sia per quanto riguarda i cani che i gatti, i soldi per i cani ci sono e ci sono anche per fare due bandi di gara uguali… ma per i poveri gatti, non si trova nemmeno una delle vecchie lire e per giunta bucata.. In questa famiglia, ha ragione chi grida di più, ed i mici che sanno morire in silenzio, che non muovono interessi “particolari…” non sono tenuti nella minima considerazione. Questo blocca l’assistenza sanitaria alle ottanta colonie feline del nostro Comune, ottanta famiglie che curano i mici a proprie spese e che invece dovrebbero esser curari dall’ASP veterinaria dichiaratasi disponibilissima anche a vaccinare tutti i gatti dichiarati in Comune.
L’Associazione Il Lungo Baffo, potrà solo ricordare a queste famiglie, in sede di elezione, le spese che hanno dovuto sostenere, solo perche’ sono state ignorate.
Il Consiglio Direttivo dell’associazione
Il Lungo Baffo

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