CROLLA LA CASA E S’INCATENA CHIEDENDO UN ALLOGGIO DI EMERGENZA

Sono passate parecchie settimane ormai da quel famoso 30 agosto giornata memorabile per chi l’ha subìta in prima persona, causata dal crollo di una casa di Via Ipperia, dimora di una famiglia composta da sei persone tra cui un minore disabile. Una famiglia fortunatamente rimasta illesa dal crollo dell’abitazione dovuto a un dissesto idrogeologico ma sostanzialmente rimasta senza un tetto e ancora senza una risposta.

L’impresa Ventura di Gela che ha eseguito le opere su disposizione dell’amministrazione comunale con urgenza per evitare il rischio di crolli a catena, ha provveduto nel completamento della prima fase di lavori, di messa in sicurezza. L’impresa inoltre ha realizzato un muro di sostegno per coprire almeno tre edifici.

La famiglia Camedda è rimasta ospite di parenti e ha rifiutato l’alloggio offerto dal comune presso l’ex Convento dei Cappuccini. Un alloggio che sarebbe stato comunque provvisorio. Il rientro nella loro casa non sarebbe dovuto tardare eppure il signor Camedda disoccupato (foto Franco Assenza), padre di tre figli tra cui un diversamente abile, stamani ha deciso di incatenarsi davanti al municipio chiedendo e sollecitando l’assegnazione di una casa di emergenza.  La sua protesta è motivata dal fatto di richiedere un alloggio anche provvisorio per la sua famiglia perché trovandosi senza un’occupazione non riesce a mantenersi un affitto per una vera casa.    

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