Crisi Ucraina: la Nato invia mille soldati al fronte. Anche l’Italia potrebbe inviare un convoglio

La Nato si prepara a inviare mille soldati sul fronte Sud-Est europeo per fronteggiare la crisi dell’Ucraina. Di questi, 250 sono italiani e potrebbe finire al confine con l’Ungheria. Uno dei paesi del fronte: gli altri sono Bulgaria, Slovacchia e Romania.

Mentre sono 130 mila i militari russi al confine con Ucraina, secondo l’intelligence americana, che ha rivisto al rialzo la precedente stima di 100 mila di cui ha parlato negli ultimi giorni e ha aggiornato Joe Biden. Intanto Kiev chiede alle compagnie aeree di non volare sul Mar Nero. E sui giornali si parla di un piano segreto di Mosca per far scattare l’invasione. Mentre l’Occidente invia armi e sistemi di difesa in attesa dell’offensiva.

Ma chi sono i militari italiani coinvolti nella missione? Repubblica spiega che i preallertati sono in totale un migliaio. Ci sono truppe impegnate in Afghanistan fino al 2021 e di militari presenti nella missione in Kosovo. Ovvero alpini e bersaglieri, che saranno impegnati in esercitazioni condotte nelle aree del confine sud orientale con l’obiettivo della deterrenza. La decisione sarà ufficializzata tra il 16 e il 17 febbraio, quando è in programma una riunione della Nato a cui parteciperà il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. E la missione dovrà ottenere il via libera delle Camere. La Stampa spiega invece che il rispiegamento in Ungheria è il frutto della missione italiana di air policing, ovvero di difesa aerea del Mar Baltico iniziata a maggio e terminata a Natale. Effettuata con i caccia di quinta generazione F-35 A e con gli Eurofighter a partire da settembre.

La missione è stata di controllo: l’ordine era di monitorare gli sconfinamenti di caccia russi. In più in Lettonia dal 2016 è già presente una missione dell’esercito, essenzialmente per rassicurare gli alleati baltici. Intanto l’Ucraina ha consigliato alle compagnie aeree di evitare di sorvolare le acque del Mar Nero da lunedì a sabato della prossima settimana a causa delle esercitazioni navali russe che si svolgono in zona. Ieri l’agenzia di stampa Ria Novosti ha riferito di oltre 30 navi da guerra russe impegnate vicino alla penisola di Crimea, nell’ambito di esercitazioni navali più ampie. «Da domani, si consiglia alle compagnie aeree di non volare su quest’area e di pianificare in anticipo rotte alternative, tenendo conto della situazione attuale», ha affermato il servizio di traffico aereo statale ucraino.
Le armi all’Ucraina

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