Crisi settore mandorle e carrubi: prezzi bassi, agricoltori e indotto in grande difficoltà

Le produzioni di mandorle e carrube, settori fondamentali per l’economia e l’identità locale del Sud Est siciliano, stanno vivendo un momento di crisi senza precedenti, mettendo in pericolo la sopravvivenza di migliaia di agricoltori e delle loro comunità. La sfida attuale sottolinea l’importanza vitale di queste coltivazioni e l’urgenza di interventi risolutivi.

Le mandorle e le carrube hanno da sempre rivestito un ruolo cruciale nell’agricoltura della regione. Con il loro contributo alla diversificazione dell’economia, al mantenimento delle tradizioni culturali e all’occupazione rurale, questi prodotti sono stati un elemento imprescindibile del paesaggio agricolo siracusano. Tuttavia, negli ultimi tempi, il settore è stato colpito da una serie di sfide che ne minacciano la sopravvivenza.

La crisi ha raggiunto livelli allarmanti, con i magazzini che rifiutano di accettare le mandorle e le carrube, lasciando gli agricoltori senza vie di vendita. La situazione è aggravata dal prezzo di mercato delle carrube, crollato a soli 40 centesimi al chilo, una cifra che difficilmente copre i costi di produzione, figuriamoci il sostentamento degli operai. La dipendenza dal settore è profonda, e la mancanza di risposta potrebbe innescare un vero e proprio crollo del sistema produttivo e sociale.

La crisi colpisce dritto al cuore dell’identità delle province di Ragusa e Siracusa, mettendo a repentaglio tradizioni secolari e una profonda connessione con la terra e il lavoro agricolo. Le mandorle e le carrube non sono solo prodotti agricoli, ma rappresentano l’eredità culturale e la base economica di numerose famiglie. Il rischio è che questa crisi possa causare un impoverimento del territorio, un aumento della disoccupazione e una perdita di identità.

La risposta alle sfide che il settore delle mandorle e delle carrube sta affrontando richiede un approccio unificato e una solida cooperazione tra gli attori coinvolti. L’appello del Sindaco di Rosolini, Giovanni Spadola, è un grido di allarme che mette in luce l’urgente necessità di azioni immediate e di supporto strutturale da parte delle istituzioni. La mobilitazione delle associazioni di categoria, insieme all’impegno dei deputati regionali e nazionali, è cruciale per portare l’attenzione su questa sfida e lavorare verso soluzioni durature.

È fondamentale riconoscere l’importanza di questi settori non solo per l’economia, ma anche per la cultura e l’identità della regione. Solo attraverso un’azione congiunta e un impegno a lungo termine sarà possibile preservare queste tradizioni secolari e garantire un futuro prospero per l’agricoltura siracusana.

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