Crisi Emaia, si dimette il liquidatore: in bilico debiti e patrimonio

Si è dimesso il liquidatore dell’azienda speciale Fiera Emaia di Vittoria, Salvatore Fidone. La chiusura dell’azienda speciale che per circa trent’anni ha gestito a Vittoria la realizzazione della Fiera di novembre e di altre fiere collegate segna il passo.

Sullo sfondo, le difficoltà per la chiusura dell’azienda e le divergenze sulle modalità con cui bisognerà giungere alla chiusura dell’ex municipalizzata. Chi dovrà pagare i debiti ? Essi sono da ascrivere al socio unico dell’azienda, cioè il comune? Come gestire il patrimonio dell’azienda Emaia, cioè i capannoni dell’ex area del campo di concentramento che ne costituiscono il patrimonio ? Come soddisfare le legittime richieste dei creditori che, in alcuni casi, attendono il pagamento da più di 10 anni ?

I nodi da sciogliere sono tanti e su questi nodi probabilmente emergono le maggiori difficoltà. Anche perché i debiti da pagare potrebbero avere un riverbero pesante sul bilancio comunale. Fidone, comunque, ha lasciato l’incarico e ora il comune dovrà individuare un nuovo liquidatore e soprattutto dovrà si dovrà una soluzione per portare a termine la liquidazione.

I debiti fuori bilancio

Intanto, il consiglio comunale ha votato un debito fuori bilancio di 80.000 euro. Il debito sarebbe maturato a causa dei ritardi del comune nel pagamento della prima tranche all’azienda Ciclat – Roma Costruzioni che da ottobre 2021 gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti. La nuova amministrazione guidata dal sindaco Francesco Aiello si era insediata proprio in quei giorni e il primo cittadino voleva puntare a una rescissione del contratto e a riportare la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti a una gestione comunale. L’amministrazione fece partire una serie di contestazioni nei confronti della Ciclat – Roma Costruzioni durante mesi di forte contrapposizione. Il pagamento della prima tranche di quasi un milione e mezzo di euro dovuta dal Comune per l’avvio del servizio non venne effettuato a novembre come dovuto e venne effettuato solo a febbraio. Questo ha causato gli interessi dovuti per il mancato pagamento. La consigliera Monia Cannata di Fratelli d’Italia ha contestato questa circostanza rilevando come la scelta del comune di non pagare subito quanto dovuto ha causato oggi uno sperpero di denaro. “Questi 80.000 euro vengono gettati al vento a causa dell’inadempienza dell’amministrazione comunale” ha detto Cannata. I consiglieri di opposizione hanno abbandonato l’aula per consentire alla maggioranza di votare il debito fuori bilancio. Sono rimasti in aula tre consiglieri di minoranza per garantire il numero legale in aula.

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