Covid, si rischia di cambiare colore? Aumentano i posti in terapia intensiva. Razza: “Normale prevenzione”

Appena la Sicilia rischia di cambiare colore, aumentano i posti in terapia intensiva. L’accusa di queste ore è questa ed è rivolta all’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza. Il dputato siciliano di Leu, Erasmo Palazzotto, in parole povere, lo accusa di fare il gioco delle tre carte: “Posti in terapia intensiva che si moltiplicano non appena si rischia il cambio di colore. Un film già visto a novembre 2020 quando la Sicilia rischiava la zona rossa e che si ripete adesso alle soglie del giallo.

L’ordinanza di Musumeci è confusa e contraddittoria. E l’Assessore Razza, invece di fare l’offeso con chi gli chiede conto dei numeri, farebbe bene a riflettere sui suoi errori visto che la Sicilia è ultima tra le regioni italiane nel rapporto dosi somministrate per abitanti. Farsi da parte sarebbe quantomeno doveroso”. Lo scrive in una nota nota il deputato siciliano di Leu Erasmo Palazzotto.

Ma Ruggero Razza risponde che si tratta di normale prevenzione:

«Ho letto con sorpresa le polemiche di queste ore. Con una epidemia che cresce nei contagi, ritornare alle disponibilità ospedaliere del mese di marzo significa solo rispondere al criterio della precauzione. Abbiamo un sistema di monitoraggio, previsto dal decreto legge varato dal governo, che individua parametri per l’adozione di misure di contenimento.

Chi è stato in giro in Sicilia in queste settimane non penso sia meravigliato dalla crescita dei contagi. E se in tanti, troppi, non hanno aderito alla campagna di vaccinazione i risultati sono riversati nella occupazione dei posti letto da parte dei soggetti non vaccinati. A loro occorre fare appello, perché non bisogna mai temere una restrizione, né allontanarla.

Le decisioni sono lo specchio della condizione obiettiva che si vive in un territorio e fare finta di nulla sarebbe inutile. Bisogna invece convincere chi non è ancora convinto, perché vaccinarsi e rispettare le regole di comportamento è la scelta più saggia che si possa compiere».

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