È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
COSTRUIRE IL PASS: UNO SPORTELLO PER I BISOGNI SOCIOSANITARI DEI CITTADINI
18 Apr 2011 17:10
ipensare e riprogettare servizi integrati di accoglienza per la presa in carico di specifiche tipologie di utenza: anziani e fasce deboli. Questa la proposta della lista Sinistra unita con Vendola, che a Vittoria sostiene il candidato a sindaco Salvatore Garofalo.
Il progetto da realizzare consiste nell’organizzare il Punto di Accesso Socio Sanitario come un luogo dove accogliere l’anziano non autosufficiente e la sua famiglia, ascoltare le sue richieste e diventare il punto di riferimento in tutto l’iter necessario per dare risposta ai suoi bisogni. Non si tratta di disegnare un nuovo servizio, ma semplicemente di fare funzionare “insieme” quello che già c’è, in risposta alle domande sempre più complesse degli utenti.
Come costruire il PASS? Per Francesca Randazzo, operatrice del settore sociale e candidata nella lista, bisogna partire innanzitutto dalle variabili organizzative più significative che aiutano a definire il modello, ovvero le persone e i loro bisogni e definire quali sono i bisogni semplici e complessi presentati dai cittadini che si rivolgono allo sportello PASS, ed ancora la rete degli attori, che sono coinvolti e che si relazionano con il PASS. Per fornire un servizio di qualità l’attenzione deve rivolgersi non solo ai cittadini, ma anche alle strutture e agli operatori che necessariamente si incontrano con il PASS, sia per chiedere servizi sia per erogarne. Per fare in modo di diventare un punto di congiunzione fra clienti (anziani, famiglie, reparti, medici di medicina generale) ed erogatori di prestazioni (servizio infermieristico, servizio sociale, medicina legale, strutture residenziali, volontariato,ecc.) è necessario che ci sia una equipe multidisciplinare che abbia al proprio interno tutte le conoscenze e le competenze per svolgere la funzione di anello di congiunzione. Equipe ovviamente con una formazione attenta non solo alle conoscenze tecniche ma anche all’assunzione del nuovo ruolo. Infine bisogna dare grande attenzione alle procedure operative con le quali il gruppo degli operatori dello sportello ha progettato i flussi delle azioni delle informazioni e definito quali sono gli operatori/strutture coinvolti nei diversi servizi: questo permetterà di formalizzare quattro fasi del servizio con cui gestire le richieste degli utenti.
Quindi uno sportello che permetta di integrare una serie di passaggi senza più costringere i cittadini a peregrinare fra diversi operatori per poter soddisfare i bisogni che richiedono risposte diversificate. Organizzare lo sportello come lo strumento che permette l’integrazione dei servizi sociali e sanitari, incorporando al suo interno professionalità, esperienze e sensibilità in grado di gestire le persone dalla presentazione della domanda fino alla realizzazione di tutte le attività necessarie per poter erogare i servizi.
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