COSTITUZIONE DEL COORDINAMENTO SICILIANO DELLE ASSOCIAZIONI DEI COMMERCIALISTI

 

Nel contesto dell’appuntamento di Cefalù che ha visto la nascita del costituito “Coordinamento siciliano delle associazioni dei commercialisti”, con la partecipazione numerosa dei rappresentanti delle associazioni aderenti alle diverse sigle sindacali dei commercialisti di Palermo, Agrigento, Catania, Enna, Nicosia, Messina, Barcellona, Siracusa e Trapani, l’area iblea era rappresentata dall’As.Co.I. e dall’Ugdcec di Ragusa e Modica. “L’Associazione Commercialisti Iblei di Ragusa, aderente all’Associazione nazionale commercialisti – spiega il presidente Antonietta Laterra – è tra i promotori del comitato delle Associazioni siciliane che ha siglato il documento costitutivo del coordinamento. Vogliamo fare nostre le istanze dei cittadini-contribuenti e nell’interesse dei nostri clienti chiediamo maggiore chiarezza delle norme fiscali e un rapporto equo e collaborativo con l’Amministrazione finanziaria. Il coordinamento si presenterà agli Enti ed alle Istituzioni regionali per affrontare, in prima battuta, le questioni ritenute di primaria importanza: il pesante aggravio degli interessi di rateizzazione, dei compensi di riscossione e degli aggi, imposto ai contribuenti in difficoltà da Riscossione Sicilia Spa che riscuote i tributi per conto dell’Amministrazione Finanziaria; uniformare la legislazione siciliana a quella nazionale in materia di Revisione legale negli enti pubblici, per evitare che i controllati nominino i loro controllori a garanzia della trasparenza per i cittadini”. “L’Unione dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili di Ragusa e Modica – aggiunge il presidente Luigi Giarratana – consapevole insieme con l’As.Co.I. che la sinergia tra associazioni tutela maggiormente la nostra categoria e i nostri clienti assistiti, ha partecipato per la prima volta alla riunione del Coordinamento siciliano delle associazioni dei commercialisti, con l’intento di continuare e portare avanti insieme con le associazioni costituenti le importanti iniziative in programma. Tra queste, quella di vigilare sulle disposizioni in materia di professioni non regolamentate per evitare che soggetti privi di titoli di studio specifici operino senza obbligo di tutela della fede pubblica”. 

 

 

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