COSENTINI: “ATTIVITA’ COSTANTE DEL CONSORZIO DI BONIFICA”

“Da oltre 11 anni il Consorzio di bonifica n. 8 di Ragusa ha ricevuto l’affidamento in gestione dell’acquedotto rurale delle acque della diga di Santa Rosalia, realizzato dall’ Ente Sviluppo Agricolo. E nel corso di tutti questi anni abbiamo servito un numero sempre maggiore di utenze, situate soprattutto nell’area orientale della provincia”.

Lo dice il direttore generale del Consorzio, Giovanni Cosentini, il quale rileva come la conduzione dell’acquedotto si basi, in particolare, su due attività principali: la conduzione dell’impianto di potabilizzazione e la gestione della rete acquedottistica. La struttura, infatti, è composta da un impianto, suddiviso in due moduli, ciascuno con la potenzialità di potabilizzare 55 lt/sec di acqua pervenuta dalla diga di Santa Rosalia. L’impianto di pompaggio, composto da tre elettropompe, solleva le acque potabili fino all’altopiano, dove sono riversate in 4 vasche di accumulo e di compenso che hanno una capacità totale di 3.800 mc. Le condotte principali e secondarie hanno uno sviluppo di 359 km, mentre altre condotte, di avvicinamento, si sviluppano per 60 km; 1.500 i punti di erogazione predisposti per 3.500 utenze. Nell’area servita sono anche dislocati 120 idranti per i vigili del fuoco.

“Nel corso dell’anno che sta per chiudersi – aggiunge Cosentini – abbiamo potabilizzato e sollevato oltre 750.000 metri cubi di acqua. Abbiamo servito oltre duemila utenza, collocate, per la maggior parte, all’interno del comune di Modica e, in minima parte, all’interno del comune di Ragusa”. Il Consorzio, per venire incontro alle esigenze degli utenti, ha provveduto all’istituzione di uno sportello consortile nella frazione di Frigintini. L’affidamento in gestione ha rappresentato un primo passo di un più vasto programma che ha visto impegnato il Consorzio di bonifica n. 8 di Ragusa, ai sensi delle vigenti normative, quale gestore di tutto il sistema irriguo connesso al bacino della diga di Santa Rosalia. “La conduzione dell’impianto – chiarisce Cosentini – ha lo scopo di produrre acqua potabile attraverso un complesso processo, composto da diversi passaggi, durante i quali sono eseguiti numerosi controlli con opportuni strumenti di laboratorio al fine di garantire la potabilità dell’acqua. L’acqua potabilizzata viene raccolta in una vasca e sollevata di 250 metri fino alla prima vasca di distribuzione”.

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