COSA ACQUISTANO DI PIÙ GLI ITALIANI

Sapete qual’è il modo migliore per conoscere come spendono i loro soldi gli italiani? Il metodo migliore è quello di andarsi a leggere uno per i 1463 prodotti che fanno parte del famoso paniere ISTAT, ovvero quegli articoli il cui variare dei prezzi al minuto determina a sua volta l’andamento dell’inflazione nazionale. Se i prezzi medi di questi 1463 prodotti aumenta, si parla di inflazione in un aumento (o anche semplicemente di inflazione); se al contrario (come sta avvenendo in questi mesi) i prezzi medi scendono, si parla di deflazione.

Ovviamente, per rispondere alla domanda iniziale, forse non è così sensato andarsi a leggere uno per uno tutti e 1463 i prodotti del paniere ISTAT, in quanto nella stragrande maggioranza dei casi si tratterà di beni e di servizi di consumo quotidiano. Un esercizio interessante può essere al contrario quello di andare a valutare come nel tempo cambia questo paniere.

Ad esempio nel corso del 2014 l’Istituto Nazionale di Statistica ha rimodulato i suoi sistemi di misurazione andando a includere al suo interno nuove tipologie di beni. Sono ad esempio entrate le sigarette elettroniche, nonché i liquidi per la loro ricarica e tutti gli accessori collegati al loro utilizzo; questa scelta è stata la naturale conseguenza all’ampia diffusione di questi strumenti alternativi per il fumo di sigaretta che hanno trovato grande eco presso il pubblico non solo grazie alla rete di vendita tradizionale ma anche per mezzo del web che ha rappresentato per le sigarette elettroniche un importante strumento di connessione tra l’offerta e la domanda.

La radicazione di internet come mezzo di acquisto quotidiano è un fattore molto importante da considerare anche al di là di quelle che sono le questioni relative alla definizione del paniere ISTAT. Esiste infatti tutta una serie di acquisti definibili come “Voluttuosi” che non fanno parte di questo paniere ma che comunque rappresentano una parte importante degli acquisti degli italiani nell’era del boom dell’e-commerce.

Bisogna infatti considerare che i nostri connazionali hanno imparato ad acquistare sul web davvero di tutto; c’è ad esempio chi acquista su internet le cialde per il caffè ed i sacchetti per la raccolta differenziata (due beni citati non a caso in quanto presenti anch’essi nel paniere ISTAT).

Ma c’è addirittura chi, sempre su internet, ha imparato se non ad acquistare, almeno a scegliere anche preziosi e gioielli.

Questa strana quanto imprevista evoluzione del web marketing viene oggi certificata dall’audience di portali web come quello del marchio Pandora, dove l’internauta di turno può navigare scegliere tra bracciali, anelli, orecchini, collane e pendenti, per poi essere consigliato sulla gioielleria più vicina in cui andarli ad acquistare. Il tutto mentre si trova comodamente seduto sul divano di casa sua connesso ad internet.

 

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