Accordo tra Regione siciliana e privati convenzionati per cercare di ridurre le liste d’attesa in sanità. L’accordo prevede di distribuire le risorse del 2024 per potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali. COSA PREVEDE L’ACCORDO L’intesa prevede un totale di 310 milioni di euro da distribuire alle diverse branche e province, con un aumento di 12 milioni […]
CONVEGNO SULL’UVA A CHIARAMONTE GULFI
14 Set 2012 11:29
Nell’ambito della 26esima edizione della “Sagra dell’Uva” di Roccazzo, giovedì, si è tenuto un convegno dal titolo “Uva Igp, tradizione e innovazione”. Ad aprire i lavori è stato l’intervento del sindaco Vito Fornaro “E’ la prima volta – ha detto – che promuoviamo un incontro del genere qualche ora prima della kermesse che a Roccazzo è in grado di chiamare migliaia di persone. Abbiamo voluto mettere a confronto i nostri produttori con agronomi e ricercatori che sono in grado di fornire alcune indicazioni rispetto alle numerose problematiche che attanagliano il comparto. Speriamo possa essere il primo di una serie di
appuntamenti proficui tesi a favorire un confronto sempre più acceso tra
istituzioni e componente economica del territorio, per arrivare, tutti
assieme, a definire le questioni ancora aperte”. Tre sono stati i relatori che si sono susseguiti. L’agronomo Giovanni Caprio già consulente del ministero per la Salute, oltre che esperto del settore, ha affrontato il tema della micorrizazione, ossia della speciale
concimazione da garantire ai vitigni per la creazione di essenze micotiche
che garantiscono una migliore resa della produzione. A completare l’intervento l’agronomo Davide Ragusa che ha illustrato le caratteristiche chimiche dei processi di micorrizazione. Di altri aspetti ha parlato il pof. Gaetano Chinnici, della facoltà di Agraria dell’Università di Catania, legati soprattutto alla commercializzazione del prodotto uva da tavola e alla definizione di specifiche politiche di marketing. “Le difficoltà principali che si riscontrano – ha detto – riguardano i cambiamenti dei comportamenti del consumatore e il fatto che i prodotti di qualità siano comunque meno preferiti rispetto agli altri. Ecco perché ci siamo mossi nel tentativo di individuare le principali variabili che influiscono sul consumo. Ed è emerso che la politica della qualità per i prodotti tipici è distante dalle esigenze delle imprese”.
”.
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