Convegno sul porto diPozzallo

Pozzallo (Rg) – Perché il porto di Pozzallo è a tutt’oggi un’incompiuta? Chi e perché ha lavorato contro? Quali territori beneficerebbero dalla realizzazione di una struttura portuale moderna ed efficiente? Ed infine, quali reali possibilità ci sono per completare, realizzare e ridisegnare il porto?

Questi gli argomenti trattati ieri sera nel convegno sul porto organizzato dalla candidata a sindaco del Pd, Paoletta Susino, insieme all’onorevole Nello Dipasquale.

“Se oggi Pozzallo non ha un porto, la colpa è solo della politica, degli amministratori che, negli anni, si sono succeduti a Palazzo La Pira – dichiara Nello Dipasquale – il Comune sicuramente non è in possesso di un progetto, nessun amministratore si è mai preoccupato di avviare un dibattito serio in città sul futuro del porto, su quale tipo di infrastruttura si voglia realizzare, e questo è emblematico di come un’intera classe politica abbia voluto congelare lo sviluppo di una struttura strategica per Pozzallo e per l’intera Sicilia orientale. Ciò è accaduto non per incapacità, ma perché si sono voluti tutelare gli interessi di qualcuno, ecco perché oggi nessuno è titolato a parlare di porto”.

“Io – prosegue Dipasquale – sono presente non tanto come parlamentare regionale, ma come ex sindaco di Ragusa, come uomo che entrò in politica con un grande sogno: realizzare nella mia città un porto turistico. Un progetto, il mio, che fu ostacolato da tutti, dalla sinistra di allora, dai finti ambientalisti, dai parlamentari e dalla stragrande maggioranza dei cittadini. Nessuno credeva nell’utilità di un’infrastruttura di quel tipo. Non mi scoraggiai, lavorai anno dopo anno per realizzare il mio sogno. Poi, e di ciò ringrazio Innocenzo Leontini, allora onorevole regionale, che sposò il progetto, il porto divenne realtà e oggi nessuno ha più da ridire”.

Certo, per realizzare un porto bisogna aver ben chiaro che tipo di porto si vuole realizzare, a chi questa infrastruttura deve rivolgersi e ancora se deve esser pubblica o privata. L’opinione condivisa di tutti coloro che sono intervenuti ieri al convegno è che il progetto di finanza, che vede la collaborazione tra pubblico e privato, è di gran lunga preferibile alla realizzazione di un porto statale. Per due ordini di motivi: l’ingresso di maggiori capitali, ovviamente, ma, cosa ben più importante, la gestione, la manutenzione ordinaria dello stesso. Tutti i porti della Sicilia orientale si insabbiano, questo è un dato di fatto, che non può essere ignorato.

Dopo l’onorevole è stata la volta dell’architetto Batolo, che ha parlato del progetto che lei insieme al suo studio realizzò qualche anno fa, progetto naturalmente snobbato da tutte le amministrazioni a cui fu presentato. “Ad un certo punto, insieme ai miei collaboratori, ci domandammo cosa potevamo fare per Pozzallo, come potevamo aiutare Pozzallo a svilupparsi, a crescere, e allora ci mettemmo a lavorare e dopo 5 anni realizzammo questo progetto, un progetto avveniristico ed importante che avrebbe ridisegnato l’economia della città. Pensammo in grande, certo, ma solo così sappiamo immaginare e lavorare e quindi immaginammo una struttura che fosse al contempo turistica, crocieristica e commerciale, con all’interno un’isola dove collocammo pure un hotel a 4 o 5 stelle. Non dico – specifica la Batolo – che questo è il miglior progetto possibile, di sicuro è un buon progetto, nel quale credo, peccato che così non la pensarono gli amministratori dell’epoca e chi ha interessi economici nel porto, che vuole che tutto cambi affinché nulla cambi”.

“Non posso che condividere in pieno il pensiero di chi mi ha preceduto – dichiara Paoletta Susino – non è ammissibile che la miopia di questo o quel politicante abbia decretato la morte di una struttura così importante per Pozzallo, per la provincia di Ragusa, per l’intera Sicilia orientale. Un politico non dovrebbe mai perseguire interessi particolari, ma sempre e solo quello generale. Tutti noi conosciamo la triste vicenda della Cooper Smith, una multinazionale che qui voleva investire negli anni 2000, ma qualcuno, che oggi si candida pure a ridiventare sindaco, decise che non era il caso, che Pozzallo non si meritava una tale chance. E’ vero, tranne noi, nessuno è titolato a parlare di porto. Noi vogliamo un reale cambiamento della città, uno sviluppo che sia reale e duraturo, uno sviluppo che sia economico, sociale e culturale, e ciò passa anche dalla realizzazione del porto. Un’infrastruttura come quella pensata dalla Batolo, ci darebbe la possibilità anche di avviare delle strutture cantieristiche, di cui in Sicilia se ne sente la necessità e ciò significa una cosa sola: posti di lavoro, ricchezza. Non è neppure vero, come qualcuno vorrebbe farci credere, che la realizzazione del porto di Pozzallo infici gli interessi degli altri porti (Marina di Ragusa, Siracusa, Porto Empedocle) tutt’altro, da sempre si parla dell’interconnessione dei porti, uno ogni 20 miglia, chi parla prima dovrebbe informarsi.

Ci vuole voglia – conclude la Susino – occorre la volontà di fare le cose, di cambiarle, di immaginare e progettare il proprio futuro, è giunto il momento di dire basta e di voltare pagina. Non possiamo avere una Ferrari e tenerla in garage. E’ un delitto”.  

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