CONVEGNO DI STUDIO SUL “RECUPERIO DELLA CITTA’ STORICA”

I lavori convegnistici avranno la seguente articolazione:

dalle ore 9,30 alle 13,00 e dalle ore 16,00 alle 20,00

Apertura dei lavori:

On. Giorgio CHESSARI

Presidente del Centro Studi Feliciano Rossitto

Arch. Giuseppe CUCUZZELLA

Presidente dell’Ordine degli Architetti di Ragusa

Saluti

– Ing. Federico PICCITTO Sindaco di Ragusa

– On. Nello ROSSO

Introduzione

Prof. Pier Luigi CERVELLATI

Interventi programmati:

– Avv. Gaetano BARONE

– Arch. Enza BATTAGLIA

– Sen. Gianni BATTAGLIA

– On. Nello DI PASQUALE

– Prof. Giorgio FLACCAVENTO

– M.° Giuseppe LEONE

– Arch. Gaetano MANGANELLO

– Prof. Giorgio MASSARI

– On. Anthony BARBAGALLO

(Assessore Regionale al Turismo)

 

Seguirà il dibattito

 

Le conclusione saranno affidate al Prof. Pier Luigi Cervellati

 

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Esistono centri storici di città, come ad esempio Ragusa, che hanno un valore storico-architettonico persino paragonabile a quello, ben più noto e celebrato, delle città di media dimensione dell’Italia centrale (quali Lecce, Matera). Le problematiche di recupero urbano e territoriale che ci si trova ad affrontare nel corso degli anni ’90 si presentano molto diversificate da caso a caso e molto articolate si rivelano anche le procedure messe in atto per realizzarle.

Occorre una strategia di recupero e restauro dell’ambiente insediativo del centro storico della città che tenga conto anche del territorio.

Ecco cosa scrive Pier Luigi Cervellati (architetto e urbanista italiano, docente di restauro, recupero e riqualificazione urbana presso le facoltà di lettere dell’Università di Bologna ed Architettura dell’Università di Venezia) nel 1995 per descrivere il territorio ibleo: «…Un territorio a dir poco di sconvolgente ricchezza. Sia per l’insieme dei segni e dei significati antropico-culturali che esprime, sia per l’orografia, la morfologia, che lo contraddistingue da tutti gli altri. Un territorio così vasto che dal monte declina verso il mare cambiando prospettive e colori. Solcato da vallate profonde. Le cave sagomate dall’acqua, fonte di vita, con carrubeti e uliveti. Un territorio che ha incantato (e incanta tuttora) per il suo essere costruito, disegnato dall’uomo e, a un tempo, clamorosamente naturale…» (P. L. Cervellati, dalla relazione al PPE del centro storico,1995)

 

 

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