CONVEGNO DEI GEOLOGI IBLEI SUL PROBLEMA “RISCHIO SISMICO”

Dopo il terremoto di ieri mattina che ha fatto tremare Palermo e dintorni, anche a Ragusa si affronta l’eventuale problema. A tal proposito l’Associazione geologi liberi professionisti della provincia iblea ha organizzato il primo convegno su “Riconoscimento, definizione e valutazione del rischio relativo alle faglie e alle discontinuità tettoniche”.

L’appuntamento è previsto per venerdì 2 e sabato 3 marzo presso l’aula magna della Facoltà di Agraria di Ragusa Ibla. Alcuni esperti e studiosi che evidenzieranno le caratteristiche della sismicità dell’area iblea, riportando casi di studio su quanto condotto in Sicilia per la definizione delle faglie cosismiche e delle zone di rispetto delle stesse. Dopo la parte prettamente “teorica” sabato invece si andrà alla scoperta dei posti maggiormente a rischio. “Il nostro – ha precisato il presidente dell’Ageo Ragusa, Pietro Spadaro – è in primo luogo un appuntamento di aggiornamento professionale per i geologi che mira a fornire la conoscenza sulle tecniche votate all’individuazione di queste faglie sul terreno. Ci troviamo in una zona sismica. Ed è quindi indispensabile conoscere gli effetti di amplificazione sismica ai fini di una corretto uso del territorio con specifico riferimento all’edificabilità. Purtroppo, in alcuni comuni, i Prg sono carenti di informazioni proprio in tale direzione”.

Affrontare questa tematica è un impegno dovuto considerando che esiste un sistema di faglia principale, in direzione nord, 10 gradi est, che, partendo da Giarratana passa per il fiume Irminio, attraversa il centro storico di Scicli per andare a morire a Cava d’Aliga. Tutto ciò anche in considerazione del fatto che, a oltre trecento anni di distanza dal micidiale evento sismico dell’11 gennaio 1.693, lo stesso che causò infiniti lutti nel Val di Noto, le statistiche testimoniano che il grande terremoto potrebbe essere destinato a ripetersi. Gli studiosi osservano con la massima attenzione movimenti ed effetti delle faglie. Anche perché non può considerarsi un “grande evento sismico” il terremoto della notte di Santa Lucia del 1990.

L’obiettivo del convegno non è quello di creare allarmismo nella popolazione quanto piuttosto tenere alta l’attenzione su questo problema. Il convegno ha ottenuto il patrocinio dell’Ordine regionale dei geologi di Sicilia, del Consorzio universitario ibleo, della Società geologica italiana-sezione Giovani, del Centro studi “Feliciano Rossitto”, della Provincia regionale di Ragusa, e dei Comuni di Ragusa, Modica, Ispica e Pozzallo.

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