Controlli a tappeto nel centro storico, dai contratti di affitto alle utenze della spazzatura: è tolleranza zero

Una sperimentazione che potrebbe diventare modello. Da Ragusa parte un controllo capillare interforze del centro storico: forze dell’Ordine e Comune. Polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale assieme a ufficio Anagrafe e ufficio Tributi. Ieri la zona di via Solferino, controllati 18 appartamenti, 32 persone identificate, due segnalazioni alla Prefettura per utilizzo di sostanze stupefacenti, due persone non versavano la tassa sui rifiuti e una locazione abusiva o “in nero”, senza regolare contratto.

“Una modalità diversa che abbiamo deciso di adottare per il controllo del centro storico – ha detto il questore Marco Giambra – per fenomeni che creano particolare allarme sociale: occupazioni abusive, risse, droga, aggressioni che hanno visto comunque l’intervento tempestivo delle forze ordine. Questo tipo di controllo porta a porta affianca l’ordinaria attività e soddisfa svariate esigenze. Non solo a repressione ma anche verifica di varie irregolarità su immobili. E’un gruppo di lavoro che si dedica a questa attività”.

L’intensificazione di episodi che destano allarma sociale è comune a tutti i centri storici. “Con il coordinamento generale della Prefettura e la creazione di un nucleo interforze – ha spiegato il sindaco Cassì – si è avviata una modalità di controllo mai effettuata finora anche con la partecipazione dell’ufficio Anagrafe e Tributi: si verificano anche i titoli abitativi, le utenze, Tari, la registrazione di contratti di affitto. Con questo strumento di intervento si lancia un segnale importante: lo Stato, le amministrazioni, le Istituzioni ci sono”. Comandante provinciale dell’Arma, Carmine Rosciano ha sottolineato l’innovatività del sistema del controllo, attivato raccogliendo la richiesta di sicurezza di cittadini e associazioni di categoria, “preoccupate per la presenza di soggetti che commettevano risse, aggressioni e spaccio. Periodicamente ci saranno controlli a tappeto, porta a porta, zona per zona, Non solo per situazioni che possono determinare la commissione di reati ma anche per il degrado urbano e illegalità diffusa in generale”. Nel Ragusano reati in calo ma la percezione della sicurezza, prescinde dai dati numerici. Il capitano Guido Silvestri del Gruppo Ragusa della Guardia di Finanza che ha invece posto accento sulla “analisi e mappatura delle utenze con la collaborazione degli uffici comunali e con le banche dati in uso alle Forze dell’Ordine che ha permesso di avere una preparazione preventiva su ciò che si andava a fare. Dalla operazione si passa ad un’altra fase di analisi a riscontro e per l’emersione di eventuali illegittimità e situazioni di illegalità oltre a quelle riscontrate”. Un lavoro frutto di un confronto continuo, ha detto l’assessore ai Centri Storici Giovanni Gurrieri, in “un tavolo di lavoro che opera da tempo e che collabora a tutto tondo. Cotinuiamo a lavorare sulla percezione della sicurezza, come sulla residenzialità. Gli uffici stanno già estrapolando i dati sulla prossima zona interessata dai controlli, sulla quale per ovvi motivi c’è stretto riserbo”. L’invito, è di mettersi in regola autonomamente e subito, prima che il controllo arrivi – e arriverà – ma anche di denunciare episodi di violenza, di spaccio o altro. “La Polizia locale sta implementando gli sforzi con un presidio in piazza San Giovanni già operativo da 18 mesi; oltre a questi controlli siamo intervenuti con la verifica del rispetto delle ordinanze antibivacco e altri provvedimenti, che ha dato i suoi frutti”. E i controlli avranno conseguenze anche nel contrasto dei degrado. Le utenze Tari non registrate, appartengono a quei cittadini che non hanno ad esempio il mastello della raccolta differenziata e che abbandonano i rifiuti in strada. Alcuni sono stati individuati con le telecamere di video sorveglianza, altri lo saranno attraverso le prove documentali. Tolleranza zero.

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