CONTINUA L’ASSALTO DELLE COMPAGNIE PETROLIFERE AL TERRITORIO IBLEO

Non si sono ancora spenti gli echi dell’inquinamento alle falde da parte del pozzo Tresauro due ed ecco che Enimed, Edison e Irminio srl avanzano una richiesta di permesso di trivellazione sul 20% del territorio provinciale. Sono interessati alle trivellazioni i territori di Vittoria, Comiso, Acate , Santa Croce Camerina, Chiaramonte Gulfi, Ragusa e in provincia di Catania Caltagirone e Mazzarrone. Nell’area soggetta a permesso di ricerca rientrano il parco archeologico di Camarina,  i resti di Caucana, 20 zone archeologiche vincolate,  altri 120 siti archeologici , la riserva naturale regionale dell’Ippari, due siti SIC, 9 nodi principali e 8 nodi secondari della rete ecologica regionale, la più grossa concentrazione di individui di Juniperus turbinata dell’intera Sicilia (più di 4000 esemplari stimati), macchia mediterranea a leccio e quercia spinosa, pantani salmastri con vegetazione alo-igrofila (Pantano di Cannitello-Torre di Mezzo, Pantano D’Arci, Pantano Berdia) importanti punti di riferimento per l’avifauna migratoria;

Tutta l’area è poi interessata dalle produzioni agricole di altissima qualità come il Cerasuolo D.O.P.G. e il Ragusano D.O.P. , l’Uva da tavola di Mazzarrone, l’Olio Monti Iblei D.O.P. senza considerare le migliaia di ettari di colture in serra che potrebbe subire danni irreparabili da incidenti importanti come quello di Trecate ma anche da quelli simili all’incidente all’oleodotto Ragusa – Siracusa di diversi mesi fa.

Infine tutta le falde sono estremamente vulnerabili e già in parte compromesse dall’intrusione marina, dai nitrati e da metalli pesanti. Qualsiasi incidente, possibile come dimostra il caso del pozzo Tresauro 2 ,  potrebbe portare alla perdita di questi acquiferi con gravissimi danni all’agricoltura e al rifornimento di acqua  potabile nei centri urbani.

Chiediamo ai comuni che non l’avessero fatto di opporsi alla concessione del permesso di ricerca così come ha già fatto Legambiente.

 

 

 

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