CONTINUA LA PROTESTA DEI NETTURBINI DI POZZALLO CON UNA MANIFESTAZIONE IN PIAZZA MUNICIPIO

 I netturbini sono senza stipendi da quattro mesi. E non hanno ancora percepito la quattordicesima mensilità. Ieri mattina sono stati ricevuti nell’aula consiliare dal sindaco Luigi Ammatuna e da alcuni amministratori. Che, pur condividendo il loro disagio, hanno di fatto alzato le mani. “Sappiamo bene che la vostra protesta è sacrosanta – hanno detto – ma al punto in cui stanno le cose non abbiamo alcuna possibilità di risolvere il problema”. Sotto accusa è la GeoAmbiente, la ditta che gestisce in atto il servizio di raccolta, colpevole, a dire del sindaco e dei componenti la Giunta municipale, di avere incassato in tre mesi la somma di oltre 600.000 euro, dimenticando di onorare gli impegni assunti nei confronti dei dipendenti. Giustificazione valida? “No – dicono i netturbini – perché, in considerazione del lungo contenzioso tra Comune e GeoAmbiente, sfociato recentemente nella soluzione del contratto per gravi inadempienze da parte della ditta, l’Amministrazione, prima di accreditare le somme in suo favore, avrebbe dovuto e potuto agire con maggiore cautela. In modo da garantire la partita di giro a nostro favore. Di fronte al fatto inconfutabile che siamo creditori di quattro mensilità e della quattordicesima, non possiamo ora accontentarci di una generica giustificazione”. Facile intuire quello che potrà accadere nelle prossime ore. Oggi i lavoratori hanno dato seguito alla protesta di ieri organizzando una pacifica dimostrazione in piazza Municipio. “La GeoAmbiente – dichiara il consulente amministrativo del sindaco prof. Paolo Celestre – ha agito in modo scorretto; ha incassato in poco tempo da parte del Comune una somma notevole che avrebbe dovuto essere destinata al pagamento degli stipendi ed invece l’ha trattenuta per altri scopi. A giorni, comunque, informeremo la città sulla situazione economico-finanziaria del Comune e, in quella occasione, chiederemo una mano d’aiuto a tutti, spiegando la necessità di imboccare strade diverse per cercare di ridurre il debito comunale ereditato dall’Amministrazione in carica”.

 

 

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