CONTENITORI ETICHETTATI PER GLI OLI DI OLIVA VERGINI

Dal 25 novembre scorso gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato nell’etichetta. E’ quanto rileva il presidente  provinciale della Fipe-Confcommercio di Ragusa, Maurizio Tasca, precisando che “in sostanza, gli esercenti sono tenuti ad utilizzare contenitori monouso o bottigliette anti-rabbocco etichettate, al fine di impedire l’alterazione del contenuto dell’olio indicato in etichetta ed essere certi della sua genuinità, pena una sanzione amministrativa che va da 1.000 a 8.000 euro”. “Il problema, però – aggiunge Tasca – è che, a tutt’oggi, non vi sono ancora chiare indicazioni ministeriali sulle bottigliette anti-rabbocco da utilizzare per l’olio d’oliva. Questo comporta che non si sa ancora quali bottigliette acquistare con la certezza che queste siano omologate o conformi alla legge. Gli esercenti si trovano così nella impossibilità materiale di adempiere alle prescrizioni della legge. Una questione che mi è stata sollevata da numerosi operatori del settore anche del nostro territorio. A questo proposito la Fipe nazionale è in costante contatto con i ministeri competenti per cercare di risolvere l’attuale situazione di stallo”.

 

 

 

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