Consorzio universitario ibleo: incrementato il numero degli iscritti

Incremento del numero degli iscritti, allargamento dell’attività formativa, accreditamento regionale per l’alta formazione, masters in concorso con le realtà formative e imprenditoriali del territorio, iniziative formative e culturali attraverso il Comitato tecnico scientifico. Sono questi gli obiettivi che il presidente del Consorzio universitario ibleo, Pinuccio Lavima, che ha iniziato il nuovo anno sul solco di quello appena trascorso, intende raggiungere dopo avere gettato le basi per incrementare la presenza accademica sul territorio ibleo.

“Diciamo – sottolinea il presidente Lavima – che gli sforzi, da parte di tutti, quindi Ateneo di Catania, Comune di Ragusa e gli altri soci del consorzio, sono finalizzati a concretizzare l’allargamento dell’offerta formativa con l’istituzione di un nuovo corso di laurea, il coinvolgimento delle scuole secondarie del territorio, l’inclusione degli stakeholder nelle scelte di sviluppo del Consorzio, l’avvio di attività di “Learning by doing” anche attraverso tirocini finalizzati alla creazione di start up. Ci siamo, nel corso degli ultimi mesi, proposti come realtà accreditata unitamente agli altri consorzi universitari siciliani prendendo parte a quel percorso finalizzato al processo di revisione del ruolo dei consorzi nel settore della formazione universitaria in Sicilia.

Si parla di nuova organizzazione, nuove occasioni per poter disporre di nuove risorse e di nuove fonti di finanziamento sfruttando quanto previsto dal Pnrr e dai bandi europei. Come Cui abbiamo avviato le procedure per poter accedere all’accreditamento regionale per l’alta formazione che prevede la possibilità di formare quadri della pubblica amministrazione nonché professionisti con gli ordini professionali. In poco meno di un anno, abbiamo cercato di garantire quello sprint che si rende necessario per assicurare al Cui un futuro il più luminoso possibile pur a fronte di un quadro complessivo, se guardiamo all’economia del nostro territorio in generale, non certo idilliaco a causa dell’emergenza sanitaria.

Puntiamo a far sì che il Cui e quindi la presenza universitaria a Ragusa possa diventare punto di riferimento e strumento di collegamento tra la offerta formativa e le esigenze emergenti dal territorio. Vogliamo portare avanti una ambiziosa attività di rilancio con l’obiettivo di contribuire significativamente allo sviluppo socioeconomico del territorio ibleo. Lo abbiamo già fatto nel 2021, contiamo di farlo ancora meglio nel corso di quest’anno che ha appena aperto i battenti”.

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