CONSIDERAZIONI E PRECISAZIONI DI GENERAZIONE FUTURO

Inviamo alla redazione di Ragusaoggi, a nome nostro e di tutto il gruppo di Generazione Futuro Ragusa una nota che vuole rispondere, o meglio, puntualizzare alcune cose, in merito all’articolo scritto dai Giovani Democratici riguardo lo splendido incontro con Ayala tenutosi sabato in Prefettura.
Quando noi, cosi come tutti i presenti, abbiamo preso parte alla manifestazione, eravamo così immersi nell’ascoltare le parole del giudice che, essendo profonde, importanti, a tratti sconvolgenti, di certo non ci siamo guardati intorno, al punto da non prestare attenzione nemmeno alla presenza di amici e conoscenti. Abbiamo seguito la cosa con profonda attenzione, riflettendo molto anche mentre tornavamo a casa. Senza pensare ad altro.
Ci rammarica il fatto che giovani brillanti come quelli del gruppo GD, che avevano anche gentilmente preso parte al nostro congresso, tra l’altro con un ottimo e valido intervento di saluto, si siano limitati parecchio, parlando dell’incontro di Sabato.
Ci saremmo aspettati da loro, come sono in grado di fare, una profonda riflessione sugli aspetti e le vicende illustrate da Ayala, che ribadisco, sono state molto toccanti. Magari, davanti ad una loro riflessione seria e brillante, i primi a condividere la cosa saremmo stati noi.
Ma oggi, invece, dobbiamo constatare che ci si è limitati a citazioni personalistiche, ad un elenco di persone che “non avrebbero potuto ascoltare” solo perché “fanno parte di partiti dove sono presenti certi elementi” come se le cose fossero collegate inscindibilmente; peccato, perché davanti alla necessità di mostrare all’opinione pubblica che i ragazzi siamo portatori di politica nuova e vera, qui sembriamo far capire che invece abbiamo messo la marcia indietro.
Questa risposta non viene per ragioni personali, proprio perché noi non siamo stati chiamati in causa dall’articolo. Ma da “esterni” ci rammarichiamo, perché vedere, al posto di importanti riflessioni, un elenco di “persone che non dovevano esserci” solo per una mera appartenenza politica, ci fa capire che qui si sta procedendo per etichette, innestando un meccanismo di pregiudizi che non fa bene a nessuno.
Se la persona X ha scelto di fare parte di un partito X, anche se in questo ci sono personalità di vertice legate (occhio alla presunzione di non-colpevolezza…) ad eventuali situazioni mafiose, questo non vuol dire che non siano persone portatrici di giusti valori per quello che sono, in quanto “se stessi, persona-fisica-che-ragiona-e-ha-le-sue-idee”.

Fare politica vuol dire rispettare prima di tutto la “persona”. La persona è libera di fare le sue scelte, di credere in ciò che vuole e di esaltare le proprie idee; e se sta dentro un certo contesto partitico nessuno ha il diritto di sindacarne i valori e le proprie logiche politiche.
A parlare, tra l’altro, siamo persone di un partito che due anni fa ha rotto con un altro in maniera netta… Ma ciò non vuol dire che non rispettiamo le persone che condividono quella linea e fanno parte con convinzione di quel partito!  Che poi, diciamocela tutta, chi sta dentro un partito X potrebbe anche starci per cambiare le cose! Ricordiamoci che all’interno del PdL ci sono giovani validi che hanno portato avanti l’iniziativa “formattiamo” per chiedere cambiamenti all’interno del partito, così come Generazione Futuro, andando contro tutti i “grandi”, domenica ha votato all’unanimità una risoluzione che chiede a Fini di dimettersi e lasciare il palazzo.
Nulla quaestio, invece, sulla ricorrenza del 23 maggio. Qualcosa si doveva fare, i ragazzi dei GD hanno ragione, ma bastava organizzarsi tutti insieme, e magari proporre noi qualcosa in Comune. Ricordo a loro che per fare proposte e prendere decisioni insieme esistono diversi organismi concertativi che uniscono tutte le giovanili per le azioni comuni, tra cui il nuovo tavolo cittadino dei movimenti che proprio ieri sera si è riunito – seguendo una logica itinerante – nella sede del movimento Città, per parlare di iniziative simili. Quando ci sono cose che ci accomunano, basta parlarne tutti insieme!
Ricordiamoci, e concludiamo, che siamo stati chiamati a mostrare il lato bello del fare politica. Ricordiamoci che siamo persone nuove e dobbiamo dimostrare di esserlo realmente, non “tornando indietro” con logiche che non ci appartengono. Ricordiamoci che dobbiamo essere i primi a metterci in discussione se sbagliamo, e che l’azione politica deve essere impostata in maniera ragionevole. Ricordiamoci che l’azione vera non si fa con una politica di attacco critico e univoco all’altro, ma con il proporre l’alternativa. Una fase dedicata esclusivamente alla critica, spesso con tipologie poco adatte, fa solo male. Smettiamola di criticare le movenze e le etichette degli altri, giriamoci le maniche e mettiamoci a lavorare!

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