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CONSERVAZIONE IN LUOGO INADEGUATO DEL FONDO ANTICO DELLA BIBLIOTECA DI MODICA. UTILIZZO FONDI STANZIATI DALLA SOPRINTENDENZA.
27 Ott 2015 20:25
Gentile Signor Sindaco,
come ben sa la Biblioteca di Modica ha cessato ogni funzione da alcuni anni. I suoi libri sono stati in parte incellofanati e, oggi, si trovano sistemati in qualche modo in tre sedi: il Fondo moderno nel palazzo Moncada (vedi foto nn. 1 e 2), il Fondo antico in due stanze del Palazzo ex Poste e in una stanza del Municipio. Tutti i libri sono 35.000 e di essi, 7.520 costituiscono il cosiddetto «Fondo antico». Sono libri questi ultimi che datano dal Quattrocento sino al Settecento.
Ultimamente sono insorti due problemi con la Soprintendenza:
– uno riguardante il fatto che il Fondo antico era stato conservato in luogo inadeguato, giudicato tale dal Dottor Sebastiano Fazzina responsabile dei Beni bibliografici ed Archivistici presso la Soprintendenza di Ragusa. Insomma i libri erano stati sistemati in alcuni scaffali all’interno di un garage e di una stanza in cui non mancavano e non mancano l’umidità e le muffe (vedi foto nn 2 e 3). Saprà certamente che l’umidità costituisce fattore favorevole allo sviluppo di patologie fungine e che tali patologie sono tra le cause più frequenti della distruzione dei libri e specialmente di quelli antichi, per quanto siano più resistenti dei moderni;
-uno concernente l’utilizzo della somma di circa quattro mila euro per la spolveratura e la disinfestazione dello stesso Fondo antico, stanziati dalla Soprintendenza su fondi regionali.
Per risolvere il primo problema la S.V. con lettera n. 3266 del 21 gennaio 2014, ha chiesto l’autorizzazione a spostare i libri dal palazzo ex poste alla «Sala delle udienze» di Palazzo della cultura, già sede del vecchio tribunale giudiziario di Modica. L’autorizzazione Le è stata concessa, dalla soprintendente, il 30 gennaio 2014 con nota n. 236. Venti giorni dopo, il 12 febbraio 2014, in sede di sopralluogo congiunto Soprintendenza-Comune, ha comunicato di aver cambiato idea e di non volere più sistemare il Fondo antico nella Sala delle udienze. Ha indotto la Soprintendenza ad aspettare qualche settimana o mese ancora, perché da lì a poco sarebbero terminati i lavori di palazzo Moncada e avrebbe potuto sistemarli nella sede destinata definitivamente ad essi.
Qui i miei primi quattro quesiti:
1°. quali sono le ragioni per cui ha prima comunicato la disponibilità a trasferire i libri nella sala delle Udienze e, a distanza di soli 12 giorni dall’autorizzazione (al trasferimento dei libri), ha cambiato idea?
2°. ha chiarito che i lavori di palazzo Moncada sarebbero terminati in tempi brevi, al punto che la Soprintendente l’ha autorizzata a continuare a tenere il fondo antico nell’ex edificio delle poste (nota n. 406 del 20 febbraio 2014). Le domando: che intende per «tempi brevi», dal momento che da quando lei ha coniato l’espressione sono trascorsi quasi due anni?
3°. quanto tempo dureranno ancora i lavori di palazzo Moncada? Perché non sono stati portati a termine?
4°. ho sentito in giro che si pone qualche problema per l’esecuzione del suo collaudo. In che consiste e come intende risolverlo questo ulteriore problema?
Il secondo è un piccolo dilemma, come dicevo. La soprintendenza ha stanziato 3.669,76 euro per lavori di spolveratura e disinfestazione del fondo antico; è stata individuata pure la ditta aggiudicataria di essi: la Biblion di Roma. Per carità, possiamo anche farli perdere, ma perché dobbiamo perderli se siamo senza soldi e se il Fondo antico va disinfestato per assicurarne una migliore conservazione nel tempo? Le chiedo, dunque:
5°. come intende operare per non far perdere questi pochi soldi, dal momento che sono utili per la conservazione di testi molto antichi, tra cui alcune centinaia di incunaboli? Le suggerirei una soluzione: perché non li fa spostare a Palazzo Moncada, dove ci sono tutti gli altri e, ponendoli in una stanza isolata, non dà luogo alla disinfestazione?
6°. quando intende riorganizzare, a Palazzo Moncada, la biblioteca in modo da renderla fruibile alla cittadinanza? Da più parti si chiede e a gran voce di rimetterla in funzione;
7°. a titolo di tasi la cittadinanza paga, per il servizio bibliotecario, diecimila euro. Come sta utilizzando questi fondi dal momento che la biblioteca è chiusa?
Chiedo che la presente interrogazione urgente sia discussa al primo Consiglio utile.
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