Consegnata la borsa di studio Dario Campo

La borsa di studio intitolata a Dario Campo se l’è aggiudicata Marco Giovanni BUSCEMA, uno studente del liceo di Scicli, che ora è iscritto alla facoltà di ingegneria dell’Università di Catania.
Gli è stata consegnata giorno 28 scorso nel corso di una suggestiva cerimonia, nell’aula Magna del liceo di Scicli.
Si trattava della nona edizione, un traguardo ragguardevole che ha visto premiare tanti bravi studenti , alcuni dei quali, come è stato giustamente sottolineato, oggi hanno conseguito la laurea.
A tutti gli altri venti concorrenti è stato consegnato un buono-libro da spendere in una delle librerie di Scicli.
Un premio speciale è stato assegnato al giovane Simone Scivoletto, che non ostante qualche difficoltà psico- fisica, ha tuttavia conseguito il diploma, impegnandosi in modo eccellente.
A tutti gli studenti presenti è stato anche consegnato il “decalogo della sicurezza- le dieci regole che salvano la Vita”, trascritto in un formato di pergamena , perché possa essere tenuto sempre in evidenza, come un sistema di regole da osservare, quando si è alla guida di veicoli.
La borsa di studio ha da sempre un legame con il progetto “Giovani Vite da Amare” che ha come suo scopo, quello di contribuire a rendere attuale e sempre presente il senso della responsabilità dei Giovani, quando sono sulla strada alla guida degli automezzi.
Si accompagna certo al ricordo di Dario e di altri giovani prematuramente scomparsi. Ma contiene anche e soprattutto il bisogno di contribuire a rendere più sicura la circolazione stradale, coinvolgendo tutte le componenti interessate, comprese le istituzioni.
E’ anzi legata principalmente a questo bisogno, che deve essere avvertito, come è evidente, come un bisogno primario, essenziale: evitare che altre GIOVANI VITE vengano messe in pericolo.

Il tema di quest’anno era particolarmente significativo “ la strada verso l’identità”, un tema importante specialmente per i giovani che si affacciano alla vita professionale e attiva. Una sorta di riepilogo dei temi trattati in passato; e forse, anche una nuova traccia per il futuro.
I tre relatori, tutti e tre eccezionali: La prof.ssa Daniela Fava, professoressa di lettere e scrittrice; La prof.ssa Giusi Carnemolla ed il dr. Salvatore Ciarcià, dirigente della prefettura di Ragusa ( che ha sostituito Il vice prefetto Concetta Caruso,impedita), ne hanno saputo dare uno spaccato chiaro e significativo, coniugandolo in vario modo: come coscienza di Sé , o come rispetto degli altri ed ancora come rispetto delle regole.
In ogni caso quello che è emerso, a partire dall’”Essere o non essere” introduttivo della prof Fava; dai “nuovi processi di intervento sulla sicurezza stradale”; del “riappropriarsi della proprio tempo e della propria storia”, della prof.ssa Carnemolla;
è stato un validissimo richiamo alla cultura, ed al ritorno ad un “nuovo Umanesimo” come fattori determinanti, per dare ai giovani punti di riferimento capaci di concorrere alla loro formazione , e a renderli responsabili, coerenti ed impegnati, in una società che sembra andare in senso inverso.
Alla cerimonia hanno fatto da elegante cornice i gruppi artistici studenteschi dello stesso Istituto: il Quintino’s Ban; il gruppo teatro; ed il gruppo danza. Ed in più due lettori ed una brava cantante indipendente proveniente dall’Accademia della musica di Scicli.
Hanno dato vita ad uno spettacolo piacevole misurato e scegliendo dei pezzi appropriati eseguiti con bravura e senza incertezze.
Abbiamo così apprezzato La band, in “Sky Mag “ di Fedez; il gruppo teatrale, in una versione un po’ comico-grottesca della “la patente di Pirandello”; ed il gruppo danza, molto applaudito, in due performance: la prima sulla canzone Sally di Vasco, cantata splendidamente da Eva Sinacciolo; e la seconda sulla poesia “ Sogno” di D. Steel, recitata da par suo dalla stessa prof. Daniela Fava.
A chiudere la manifestazione, la prof.ssa Cettina Padua dirigente vicaria dell’Istituto ed il papà di Dario che con un po’ di emozione ha ringraziato tutti, auspicando per i Giovani della nostra terra un cammino che trovi in ogni caso vie di crescita culturale e di successi.

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