CONGRESSO PD VITTORIA: CHI SARANNO MAI I BUGIARDI ?

Congresso PD. I colpi di scena non finiscono. Tutto il resto è noia avrebbe detto il poeta Califano ma a Vittoria non ci si annoia mai. E meno male. Alla luce di quanto accaduto in questi giorni sull’esito del congresso tanto proclamato e conclamato sul social network e sulla stampa ecco in modo approfondito come si sono svolti i fatti. Una verità schiacciante, sviluppata nei minimi dettagli com’è solito fare l’amministratore della Giunta Nicosia e  assessore alla Trasparenza avvocato Piero Gurrieri, persona precisa e risoluta nel ricostruire punto per punto ogni percorso della vicenda e ce lo illustra con un referto cronologico da non perdere. A voi lettori l’ardua sentenza:

“Si, penso che i cittadini, compresi quelli non iscritti al PD, abbiano diritto di sapere come si sono svolti esattamente i fatti che hanno portato alla mancata partecipazione al congresso di domenica da parte di ben tre assessori (me compreso) e di alcuni consiglieri comunali. Per questo, pur non piacendomi particolarmente discutere di politica in queste lande periferiche e spesso al di fuori della grazia di Dio (parlo della politica, anzi dei partiti), e piacendomi molto di più concentrarmi per quello che posso, da amministratore, sui problemi della gente e dei minori in particolare, ho deciso di sacrificare un’ora per dire la mia. Perché lo ritengo un diritto. Perché lo ritengo giusto. Perché il casino che qualcuno scatenerà dopo questo articolo mi lascia del tutto indifferente. Perché, ancora, non esiste alcun “posto”, “ruolo” o “poltrona” che possa contare di più della mia dignità e del diritto di dire quello che penso. Perché mi piace camminare a testa alta, da amministratore e domani o quando sarà da comunissimo cittadino. 
I partiti infatti sono d’altra parte libere associazioni ma non certo enti privati. Inoltre quando – come nel nostro caso – il pd esprime l’amministrazione cittadina e alcuni dei suoi dirigenti rivestono o hanno rivestito cariche pubbliche e ruoli istituzionali, penso che il principio di trasparenza debba prevalere su ogni altra “opportunità” o “opportunismo” (che neppure considero). Che cioè sia un diritto degli iscritti e dei cittadini conoscere il comportamento dei propri rappresentanti e trarne le valutazioni. La mia – si potrebbe obbiettare – è una ricostruzione “di parte”. Ne sono cosciente e non posso farci nulla. Posso però dare la mia “parola d’onore” che i fatti si siano dipanati esattamente nel modo che tra poco dirò. Chi mi conosce sa quanto io tenga al rispetto della parola data. Per il resto (e per quanti non mi conoscono) chi ritiene false le mie affermazioni sarà liberissimo di smentirmi. E se ritiene anche di querelarmi. E anche in questo caso, ciascuno potrà farsi il proprio giudizio.

Ecco ora i fatti:

-intorno al 20 settembre chiedo alla segreteria cittadina n. 10 dei circa 1000 moduli – tessera assegnati al nostro circolo che mi sono correttamente consegnati. Ciò alla luce delle regole congressuali che stabiliscono come condizione per potersi candidare a qualsiasi “carica” monocratica PD l’essere in possesso di tessera alla data del 27 settembre. Ottenuti i 10 moduli io ed altri pochi amici ci tesseriamo entro questa data importante.
-nei giorni seguenti sono annunciate le prime candidature: L’11 ottobre è depositata quella di Giovanni Denaro alla segreteria provinciale e comincia a circolare il nome di Francesco Cannizzo come segretario cittadino. Oltre al segretario cittadino e a quello provinciale, le regole congressuali stabiliscono:
a) l’elezione di un coordinamento del circolo cittadino di 25 persone e di uno del PD provinciale di 200 persone (45 delle quali assegnate al nostro circolo)

b) la possibilità per ciascun candidato segretario di presentare una propria lista di candidati al coordinamento 
c) la necessità che nel nostro comune tanto le liste collegate al candidato segretario di circolo quanto quelle collegate al candidato segretario provinciale siano sottoscritte dal 10% degli iscritti (ca 110 indipendentemente dalla data del loro tesseramento)

d) l’elezione dei coordinamenti sulla base democratica dei voti riportati da ciascuna delle liste.
-io e una parte di dirigenti del Circolo (tra cui Gianni Caruano, Concetta Fiore, Giuseppe Incorvaia e Giacomo Romano) decidiamo di proporre a Salvatore Cilia di candidarsi alla carica di segretario cittadino in alternativa a Cannizzo che rispettiamo come persona ma che non ci pare adeguato al ruolo in quanto da pochi mesi iscritto al PD e, in quanto esperto del sindaco, in una posizione non consona alla terzietà propria di un segretario politico. Di Cilia otteniamo il consenso e comunichiamo tale intendimento nella riunione di Circolo del 10 ottobre. Io e il gruppo “renziano” decidiamo inoltre di sostenere la candidatura di Mario D’Asta alla carica di segretario provinciale e di presentare una lista a lui collegata nella nostra città in modo da poter eleggere una parte (circa 10) dei 45 componenti del coordinamento provinciale assegnati al nostro Circolo. 
-il 20 ottobre per correttezza comunico al sindaco la mia scelta di sostenere non Denaro ma D’Asta avendo con quest’ultimo condiviso il percorso fin dalle primarie democratiche. 

-il 21 ottobre richiamo il presidente della commissione provinciale per il Congresso Giovanni Lucifora e gli chiedo conferma se – alla luce della mancata disponibilità di moduli tessere in originale per essersi esauriti i circa 1000 assegnati al nostro Circolo – sia possibile procedere alla raccolta di ulteriori adesioni utilizzando fotocopie dei moduli originali. Mi risponde di si sottolineando che il problema è comune a più circoli cittadini e che tutti stanno operando in questo senso.

-nei giorni seguenti io e gli amici prima citati ci adoperiamo a raccogliere le adesioni necessarie per la presentazione delle liste. Tutti insieme per Salvatore Cilia. Io e i renziani (e non quindi Gianni e Concetta sostenitori di Denaro) per Mario D’Asta. Tra il 23 e il 24 ottobre raggiungiamo il numero necessario ai fini della presentazione di entrambe le liste.

-la sera del 24 ottobre richiamo Lucifora il quale mi ribadisce quanto già comunicatomi e mi dice di consegnare al segretario cittadino per la loro vidimazione le fotocopie compilate e firmate dagli iscritti entro la mattinata del 25 in quanto entro le ore 14 dello stesso giorno è da completare l’anagrafica degli iscritti al PD in tutto il territorio provinciale.

-alle ore 12 del 25 ottobre Concetta Fiore, Gianni Caruano e Giovanni Raniolo portano i moduli (unitamente alle quote di iscrizione corrisposte dagli iscritti) nella sede del Circolo cittadino PD. Intorno alle 12:15 mi comunicano telefonicamente che ci sono problemi in quanto il segretario Salvatore Di Falco rifiuta di prendere in carico il tutto. Mi porto anch’io in sede e in mia presenza Di Falco ribadisce il rifiuto alla presa in carico dei moduli adducendo più circostanze: dalla scarsità del tempo necessario alla inammissibilità dei moduli in fotocopia alla inammissibilità di adesioni oltre una precedente data. Facciamo presente che ci siamo mossi rispettando tutte le regole ed espressamente autorizzati dal presidente dell’organo competente (Lucifora) al quale chiediamo tanto a Di Falco che a Fabio Nicosia (presente e concorde con il segretario) di chiamare. Tutto inutile: non otteniamo nulla di tutto questo telefonata compresa !

-torno a chiamare il presidente della commissione provinciale per il Congresso Lucifora (cui il giorno prima a causa di impegni personali era subentrato nella carica Gigi Bellassai) che ci comunica la contrarietà a tutte le regole congressuali del rifiuto di Di Falco e ci suggerisce di portare i documenti nella sede provinciale entro le ore 14 spiegando la situazione incresciosa e assicurandoci che non ci sarebbero stati problemi. Dati i tempi ridotti chiamo Bellassai che mi dice di portare il tutto a Comiso e che si sarebbe fatto carico lui di trasmetterli al provinciale.

-alle 13 io e Raniolo siamo a Comiso nel luogo convenuto (segreteria politica dell’on. Digiacomo) presente tra gli altri il segretario uscente on. Salvatore Zago. Bellassai è sul posto con qualche minuto di ritardo e comincia una strana discussione. Lui “sa che è tutto a posto” ma “occorre una mediazione” e propone una soluzione: 3-4 dei candidati (in posizione presumibilmente utile) nella lista a sostegno di Mario D’Asta avrebbero dovuto essere espressione di un altro candidato concorrente (Denaro) ! In caso di rinuncia alla presentazione della lista a sostegno del “mio” candidato sarebbe stato possibile (seconda e alternativa soluzione) “concordare” l’inserimento mio e di “qualche altro amico” nella lista Denaro. Naturalmente oppongo un rifiuto categorico a queste e ad altre possibili soluzioni chiedendo a Bellassai di prendere in carico il tutto e portarlo ai competenti organi. Così accade. 

-intorno alle ore 14:30 del 25 mi chiamano prima Di Falco e poi Denaro. Per correttezza preferisco tacere sul contenuto – comunque franco e cordiale – dei colloqui. Posso dire che ho comunicato al candidato Denaro che ero dispiaciuto di non poterlo sostenere ma che il rispetto della parola data a Mario era per me prioritario rispetto all’aspirazione “campanilistica” che un concittadino (e amico) guidasse il PD ibleo. Quanto poi ad alcune soluzioni (preciso dignitosissime e percorribili) da lui ipotizzate nel corso del colloquio ho detto che la questione dell’ammissibilità della nostra documentazione è pregiudiziale rispetto al loro esame e che in caso di rifiuto si determinerebbe una lesione difficilmente rimarginabile. Insomma: diritti e non concessioni !
-dalle ore 18 del 25 siamo tutti a casa di Concetta Fiore attendendo l’esito. Capiamo che ci sono problemi. Contattiamo esponenti regionali e nazionali del PD che ci confermano la correttezza delle nostre posizioni e ci esprimono solidarietà. Giriamo il tutto ad alcuni dirigenti cittadini e provinciali. informiamo i candidati. Nella tardissima serata si ha notizia (nessuno ci ha formalmente notificato nulla) che la documentazione non è stata ammessa e che pertanto non esiste possibilità alcuna di presentare tanto la lista a supporto di Cilia che, per me ed alcuni altri, quella a supporto del candidato “renziano” alla segreteria provinciale. 
-il 26 mattina Caruano, Fiore, Cilia ed io siamo nel mio studio. La decisione di esclusione è confermata. Chiamo l’on. Faraone che mi esprime sconcerto e mi dice di chiamare il responsabile per l’organizzazione Gandolfo Librizzi. Riassunti i termini della questione mi conferma – documenti e delibere alla mano – l’assoluta correttezza della nostra condotta e l’illegalità della decisione assunta. Mi propone di fare ricorso per l’annullamento del Congresso cittadino rispetto al quale Cilia decide di non presentare più la propria candidatura a segretario. Ci guardiamo e decidiamo per una conferenza stampa. Stiliamo un comunicato: non parteciperemo al Congresso e non ne riconosceremo i risultati. Tutti i limiti astrattamente immaginabili sono infatti stati superati.

-Si succedono i contatti informali. Ci si dice che nessuno si opporrebbe alla presentazione della lista a supporto di Cilia purché non sia presentata quella a sostegno di D’Asta. Che in ipotesi di rinuncia alla seconda tanti dirigenti e iscritti sarebbero disponibili ad apporre le proprie firme sulla lista Cilia in modo da integrare il numero necessario per la sua ammissibilità. Cilia dice no come me e tutto il gruppo renziano. Caruano e Fiore – pur sostenitori di Denaro e non interessati se non a Cilia – dicono no dimostrando che ci sono momenti in cui l’attaccamento ai principi e la dignità sono prioritari rispetto alle collocazioni. 
-è il pomeriggio del 26: si apre il Congresso cittadino di quanto rimane del PD. Nessuna sospensione è disposta o anche soltanto considerata. Pochissimi presenti – si dice – al dibattito, un popolo di fronte alle urne. Cannizzo segretario cittadino e circa 860 consensi per Denaro con 45 su 45 propri eletti al coordinamento provinciale. Organo chiamato a decidere – con un ballottaggio – il prossimo segretario di federazione. Hanno fatto il pieno ! Come giocare una partita di calcio con una sola squadra in campo !
-domenica e lunedì: nella stampa e sui siti web dichiarazioni irresistibilmente improbabili del segretario uscente Di Falco e di altri esponenti del Circolo. Quella su “La Sicilia” di stamane (28) tocca il culmine dell’arte (mi rifiuto categoricamente di parlare di contraddizione e dell’ipocrisia). Si afferma di “non aver impedito alcuna candidatura e di aver detto alla commissione provinciale di garanzia per il congresso che le tessere presentate in fotocopia, per la segreteria cittadina, erano valide così come la candidatura”. Tutto chiaro e lineare !

Si…se non fosse che nelle fotocopie delle tessere non era indicata alcuna candidatura. Che le due candidature erano semmai indicate nei moduli stabiliti dal PD nazionale compilati esattamente allo stesso modo e supportati dalle sottoscrizioni coincidenti per circa l’80% ! Si…tutto chiaro e lineare ! 
Conclusioni. Non mi pare il caso di aggiungere nulla. Chi lo ritiene commenti o smentisca. O si dichiari indignato. O cominci (o continui) ad offendere e a dire male parole. Non sarebbero le prime: ieri sul profilo Fb di un dirigente era scritto “accupati vergognosi” (in italiano: “morite svergognati”) e complimenti simili. Si…complimenti da collegiali debuttanti !

Per quanto mi riguarda non ci saranno ricorsi. La questione è prima di tutto politica e ha anche una correlazione con i rapporti umani. Ciò non toglie che se un qualche organo di partito riconoscesse che – sia pure per colpa o per stress – fosse stato compiuto qualche errore procedurale non mi opporrei (e penso neppure i miei amici e compagni) ad un intervento riparatore conseguente.” 

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