“CONFRONTO” E CAM-COM. DIFENDERE IL “MODELLO RAGUSA”

Il Consiglio Direttivo di “Confronto”  nel prendere  atto che il Consiglio della Camera di Commercio, nel corso  della sua ultima riunione, ha reiterato (anche se solo informalmente)  la volontà di insistere per l’accorpamento della Camera di Commercio di Ragusa a quella di Catania senza pronunciarsi sulla proposta di andare ad un dibattito pubblico (col coinvolgimento della Classe Dirigente iblea), di un dibattito sulla riforma del Sistema Camerale, ha deciso di rinviare il preannunciato incontro ipotizzato per il 26/09/16. E ciò anche in attesa dei previsti (e già avviati) passaggi parlamentari (e dei relativi esiti) dello schema di Decreto Legislativo (avente per oggetto la riforma del Sistema Camerale) adottato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 agosto e trasmesso alla Camera dei Deputati il 26.08.16, e nella viva speranza che, chi ha competenza e chi ha “voce in capitolo” possa fare di tutto per salvare quel “Modello Ragusa” (sicuramente compromesso da una eventuale e non auspicata fusione con Catania) che ha fatto del territorio ibleo una “Isola nell’Isola”. Nonostante la posizione ribadita dal Consiglio Camerale, “Confronto”, nel confidare nel contributo dei Parlamentari, dei Sindaci, dei Consigli Comunali e dei  i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali, di Categoria e dei Consumatori, ha avviato una interlocuzione coi Parlamentari Nazionali per sollecitare, in sede di esame parlamentare del predetto Decreto, gli interventi che si renderanno utili alla causa.

“Come  Confronto non intendiamo mollare – ha  dichiarato Il presidente Enzo Cavallo – Parlando con alcuni consiglieri schierati e con diversi rappresentanti delle imprese ho dovuto prendere atto che sono contrari come noi per l’accorpamento con Catania. Sul piano personale inoltre credo che nessuno può impedirmi di rivendicare il diritto-dovere di difendere gli interessi del nostro un territorio che, in oltre 30 anni, da dirigente sindacale e da pubblico  amministratore, insieme a tanti altri rappresentanti di categoria e delle istituzioni locali ( ivi compresa la Camera di Commercio), ho contribuito, con impegno e con tante battaglie condotte unitamente agli imprenditori della provincia, a mettere in una posizione di prestigio e di avanguardia a livello regionale e nazionale. Per questo – ha concluso Enzo Cavallo, esorto ogni componente del Consiglio Camerale a tenere conto che l’accorpamento (ultimo atto che voteranno) è un provvedimento di portata più che straordinaria. A loro voglio ricordare che il destino dell’Ente Camerale non può essere deciso nel chiuso di una stanza e nel rispetto di accordi siglati non si sa dove ed ispirati dalla contrapposizione di sigle e di interessi, e soprattutto senza tenere conto del pensiero del territorio e delle imprese”.  

 

 

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