Confindustria in lutto: è morto Ivan Lo Bello, paladino dell’impresa etica

È morto a 62 anni Ivan Lo Bello, figura chiave dell’imprenditoria siciliana, simbolo di una stagione di riscatto civile, economico e culturale. Lottava da tempo contro una grave malattia, ma il suo nome rimane indissolubilmente legato a una Sicilia che ha saputo rialzare la testa contro il ricatto mafioso e scommettere sulla legalità, sulla bellezza e sulla cultura.

Chi era Ivan Lo Bello

Lo Bello è stato presidente di Confindustria Siracusa e poi, per due mandati (2006-2012), alla guida di Confindustria Sicilia. Al vertice della Camera di Commercio di Siracusa e poi di Unioncamere nazionale, ha portato ovunque il suo stile rigoroso e visionario. A livello nazionale, è stato vicepresidente di Confindustria con delega all’Educazione, terreno sul quale ha investito energie e idee per riformare il rapporto tra impresa e formazione.

Ma la sua eredità più forte è forse quella lasciata nel cuore pulsante della Sicilia produttiva, dove decise di sfidare apertamente il sistema delle estorsioni mafiose. Lo fece non con proclami, ma con atti concreti: promosse un codice etico all’interno di Sicindustria, arrivando a prevedere l’espulsione degli imprenditori che pagavano il pizzo. Una scelta che non gli fu perdonata da certi ambienti e che gli costò la necessità della scorta.

«Ti abbiamo visto ideatore e protagonista della lotta al racket del pizzo – ricorda Confindustria Siracusa – una battaglia che ti portò ad assumerti rischi enormi, ma che cambiò per sempre la coscienza di molti imprenditori». E proprio quel coraggio, unito a una visione aperta e moderna del ruolo dell’impresa nella società, lo ha reso un punto di riferimento anche fuori dai confini dell’isola.

Non solo industria, ma anche cultura. A Siracusa, sua città, Lo Bello ha lasciato una seconda impronta indelebile: è stato il creatore dell’Ortigia Festival, manifestazione teatrale che ha portato nell’isola grandi nomi del panorama nazionale e internazionale. Sei edizioni che hanno acceso i riflettori sulla città e mostrato come la cultura possa essere leva di sviluppo e di identità.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it