CONCLUSA CON SUCCESSO LA RASSEGNA MUSICALE “PRIMA CLASSE NON E’ ACQUA”.

 Una chiusura in grande stile ieri per “Prima Classe Non è Acqua – la leva cantautorale degli anni zero”. Sono stati Alì e Paolo Mei con Il Circo d’Ombre, a condividere il palco portando la loro buona musica. Due eccezionali esibizioni con cui si conclude la rassegna di musica cantautorale fortemente voluta dal musicista Vincent Migliorisi e dall’imprenditore e titolare del Prima Classe, Giuseppe Stracquadanio. Un’intensa programmazione che negli ultimi sei mesi ha visto protagonisti a Ragusa rilevanti autori ed interpreti del panorama musicale italiano. Concerti dal vivo che hanno proposto al pubblico ibleo il noto “locale trasversale” del capoluogo sotto una nuova ed insolita veste. Tra luci soffuse e contaminazioni sonore, si sono susseguiti sul palco a partire dal novembre scorso nomi come Oratio, Nicolò Carnesi, Dimartino, Alessandro Fiori, I Quartieri, per finire ieri con i concerti di Alì e di Paolo Mei & Il Circo d’Ombre. Ha aperto la serata il cantautore Stefano Alì. Una grande energia e tanto da dire, un percorso iniziato dal suo rifugio, il “monolocale” a Belvedere di Siracusa, per uscire poi per strada e raccontare esperienze di vita quotidiana. Alì ha presentato a Ragusa il suo disco d’esordio, “La rivoluzione nel monolocale”, e lo ha fatto con un’esibizione intima, ma intensa al tempo stesso. Un calore e una forza interpretativa dell’artista contenuta del resto dalle parole dei suoi stessi brani. Con canzoni come “Cash”, “New York”, “Maggio”, “Armata fino ai denti”, “Continuare a vedere oro”, Stefano si è raccontato presentando al pubblico un giovane disilluso ma capace ancora di sognare, ha raccontato le sensazioni e le contraddizioni di una generazione che non è capace di abituarsi alla realtà, fatta di curricula sempre più lunghi e aspettative sempre più corte. Accompagnato da Davide Iacono alla batteria, Salvo Fichera al basso e Valerio Vittoria alle chitarre, Alì ha concluso la sua esibizione con un omaggio a Franco Califano, cantando una delle sue canzoni più belle e disarmanti, “Un tempo piccolo”. A seguire un altro concerto. Sono saliti sul palco Paolo Mei & Il Circo d’Ombre, che hanno dato alla serata una spinta più rockeggiante. Con un ritmo coinvolgente, capace di trascinare il pubblico attraverso fantastiche sonorità. Ha presentato “Inventario”, lp realizzato con Il Circo d’Ombre, il frutto di una miscela tra il pop cantautoriale degli esordi e  un’inedita contaminazione folk, ma senza mai discostarsi dalla lingua italiana. Sonorità rockeggianti in un misto tra modernità e un gusto retrò anni ’50. Da “Miele” a “Marocco”, da “Salta giù” a “Ogni Istante”, passando da un testo di sana critica come “A Milano”, Paolo Mei ha rimarcato le componenti della sua musica e dei suoi testi in un lavoro musicale sapientemente cucito dal vivo assieme a Riccardo Napoli alla batteria e percussioni e ancora con Salvo Fichera al basso e Valerio Vittoria alle chitarre. Ai suoi testi inediti, Paolo Mei ha aggiunto anche una bellissima interpretazione di “Io sto bene” dei Cccp. A fine serata il saluto e il ringraziamento al pubblico da parte del direttore artistico Vincent Migliorisi: “E’ stato un bellissimo percorso all’interno della musica cantautoriale con i migliori artisti emergenti nel panorama italiano. Una proposta musicale nuova anche per la provincia di Ragusa, con la possibilità di conoscere da vicino artisti le cui canzoni cercano di raccontare le proprie verità, i propri punti di vista. L’obiettivo era quello di rendere facilmente accessibile a tutti la musica cantautoriale che credo sia un patrimonio per il nostro paese”. Importante, in tale direzione, lo sforzo compiuto da Prima Classe – locale trasversale, come spiega il titolare Giuseppe Stracquadanio: “Abbiamo voluto scommettere in questo nuovo viaggio adeguando lo stesso locale alle esigenze di ascolto richieste dalla musica cantautorale. Sono contento d’averlo fatto. Del resto questa è proprio la linea del Prima Classe. Crediamo molto nei concerti e in genere nelle esibizioni dal vivo, nella loro energia. Sono convinto che bisogni investire nell’arte, nelle sue varie forme ed espressioni, per questo ci proponiamo come locale trasversale, un locale cioè aperto alle contaminazioni, che si fa attraversare trasversalmente dalle più disparate forme d’arte, siano esse musica, show, pittura, foto, audiovisivo”.  


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