CONCERTO CONCLUSIVO DELL’EVENTO NEL QUARTIERE BAROCCO

Tra i palazzi barocchi, ieri sera, è sembrata riecheggiare, a tratti, la voce di Mark Knopfler, il leader dei Dire Straits. La timbrica vocale di Claudio Occhipinti, cantante della cover band “Brothers in the Straits”, che si rifà, per l’appunto, ai pezzi del mitico gruppo britannico, ha per qualche istante creato un sorprendente equivoco, quasi che, sul palco, in piazza Odierna, dinanzi ai Giardini iblei, ci fosse la straordinaria “anima” di una delle formazioni musicali più famose di sempre.

Ecco perché gli applausi a scena aperta, per l’esibizione del sestetto ragusano (formato oltre che da Occhipinti, alla voce, da Daniele Mazza ed Eugenio Iacono alle chitarre, da Antonio Difalco alla batteria, da Enzo Licitra alle tastiere, da Andrea Gulino al basso), non si sono risparmiati in occasione dell’ultimo appuntamento della decima edizione di “Ibla in Festa”, la rassegna promossa dal Comitato per Ibla-Associazione imprenditori, con il supporto del Comune di Ragusa e della Provincia regionale. Costituitosi appena nel gennaio di quest’anno, formato da musicisti con esperienze di vario genere, i “Brothers in the Straits” rappresentano una delle novità più interessanti del panorama musicale ibleo degli ultimi tempi. Tanto è vero che il gruppo ha già tenuto, nel giro di pochi mesi, decine di concerti. “Ma esibirci a Ibla, dinanzi ad un pubblico così caloroso – dicono – ancora ci mancava.

E dobbiamo dire che la filosofia della nostra formazione, quella di rifarci ai Dire Straits, è stata apprezzata in pieno”. Anche in piazza Duomo, l’altra esibizione in musica, con Amedeo Mazza, voce dei “Gira, vota e furria”, un’altra band iblea, ha catturato l’attenzione di un pubblico variegato che non ha mancato, come già accaduto in precedenti occasioni, di riempire le strade di Ibla. “E’ stata una edizione di Ibla in Festa – afferma il presidente del comitato, Giuseppe Occhipinti – decisamente superiore alle precedenti, superiore alle aspettative. Sia per il numero degli spettatori che per la qualità degli artisti proposti.

Così come avevamo prefissato all’inizio del cartellone, abbiamo puntato soprattutto su musicisti locali e sulla diversificazione dell’offerta. Siamo passati dal rock anni Cinquanta alla musica celtica, dalle sonorità malinki agli assoli con il pianoforte. Un piatto così ricco non lo si era mai visto a Ibla in Festa e quanti passeggiano nel quartiere, che hanno la caratteristica di essere per lo più di fuori provincia, hanno apprezzato. Ciò grazie al supporto reale e convinto arrivato dal sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, e dal vicepresidente della Provincia, Mommo Carpentieri, che hanno creduto in questo progetto portato avanti pure per garantire ricadute specifiche agli operatori economici”.

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