CON IL PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI IN SICILIA SI CAMBIA ROTTA

Siamo ancora in piena crisi ambientale e sanitaria in Sicilia e la  questione dei rifiuti rimane ancora aperta,  ma con la riforma regionale e il nuovo piano dei rifiuti, del quale sono state anticipate le linee guida, la strada per il cambiamento intrapresa sembra quella giusta. L’abbandono definitivo della mega termovalorizzazione, la scelta massiccia della raccolta differenziata 45% in tre anni (attualmente al 5%), il puntare sull’utilizzo di impianti per il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti per consentire il recupero in termini di materie prime seconde, la definizione e l’avvio degli impianti di compostaggio (in gran parte realizzati e non utilizzati), la produzione di combustibile da rifiuti e la chiusura del ciclo con poche necessarie discariche, rappresentano tutte iniziative che potrebbero trasformare i rifiuti da problema a risorsa.

Certo appare chiaro che mettendo mano alla raccolta differenziata ogni provincia deve essere autosufficiente sia per gli impianti di pretrattamento sia per le discariche di chiusura ciclo e in questo momento Palermo e Ragusa non sono autosufficienti, quindi entrambe dovranno allargare le discariche esistenti e quella di Ragusa non potrà essere una discarica comunale in quanto l’area di rifermento è il comprensorio provinciale è dentro questo quadro i populismi e campanilismi non devono trovare spazio.

A cambiare punto di vista, infine, oltre al governo regionale è anche la Confindustria Sicilia che con una condivisibile presa di posizione netta, volta pagina sui termovalorizzatori giudicandoli non più come una priorità. Ecco quindi che guardando alla differenziata e alla filiera di recupero dei rifiuti emerge una grande opportunità di sviluppo per la Sicilia con grandi opportunità di lavoro tenendo conto che da stime realistiche ogni 12.000 tonnellate di rifiuti avviati al riciclo si possono creare 250 posti di lavoro.  A difendere i mega impianti nell’Isola, coagulo di malaffare e malapolitica, è rimasta solo il ministro Prestigiacomo, che adora i Termovalorizzatori, è innamorata del Nucleare e pare abbia una infatuazione per le mega discariche, alla faccia del suo ruolo di ministro dell’ambiente. (r.c.)

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